Home Politica scolastica Comitati LIP scuola: mobilitazione unitaria per contrastare la 107

Comitati LIP scuola: mobilitazione unitaria per contrastare la 107

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Due giorni di lavoro (sabato 3 e domenica 4 settembre) sono serviti ai Comitati LIP Scuola per mettere a punto la “strategia” per il prossimo autunno.

L’assemblea nazionale dei comitati, riunitasi a Roma, è arrivata ad una decisione politica importante: “lanciare un appello, da rivolgere a tutte le forze del movimento della scuola (gruppi, associazioni, movimenti, sindacati, genitori, studenti…) affinché – si legge nel loro comunicato – entro la seconda metà di ottobre si tenga un’assemblea per discutere come riprendere la mobilitazione contro i micidiali effetti della legge 107, con lo spirito unitario che ha caratterizzato il grande sciopero del 5 maggio 2015 e la campagna della raccolta firme referendaria”.
Secondo i Comitati, insomma, è proprio adesso che gli effetti della legge 107 stanno diventando sempre più concreti e visibili e quindi il prossimo autunno potrebbe essere il momento migliore per rilanciare l’ “offensiva” nei confronti del Ministero e del Governo.
Ma le difficoltà non mancheranno anche perchè l’assemblea ha deciso al tempo stesso di dedicarsi con grande impegno alla campagna del referendum costituzionale e c’è quindi un obiettivo rischio di “dispersione delle forze”.  E’ pur vero, d’altra parte, che una eventuale vittoria del “no” al referendum darebbe più forza allo movimento del “no 107” e allo  stesso comitato per la LIP.
Comitato che sta lavorando intensamente alla revisione della proposta di legge che potrebbe essere presentata definitivamente subito dopo l’esito del referendum costituzionale (va anche detto che in caso di vittoria del “sì” le firme necessarie per una qualunque legge di iniziativa popolare saranno 150mila e non 50mila come ora).
Per quanto riguarda infine la questione del referendum sulla legge 107, la prudenza è d’obbligo: le 515mila firme raccolte potrebbe essere sufficienti ma, per esserne sicuri, bisogna aspettare che la Corte di Cassazioni concluda l’esame delle centinaia di “pacchi” di firme raccolte in tutta Italia.
“Complessivamente – è stato rilevato dalla assemblea – possiamo ritenerci soddisfatti: soprattutto in alcuni territori, tutti i soggetti coinvolti nella campagna hanno lavorato congiuntamente ed armoniosamente al di là di ogni singola appartenenza”.