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Commemorazione dei morti

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E’ la festa di Halloween che, grazie alla globalizzazione, è entrata con prepotenza nei costumi italiani, sovrapponendosi e, purtroppo, in molti luoghi anche sostituendosi alla tradizione italiana, che affonda le proprie radici in culti già in uso presso gli antichi Romani.
Accusare i ragazzi di seguire “la moda” ignorando le proprie consuetudini è un ragionamento sterile. 
Se i giovani non apprezzano le tradizioni italiane è colpa di noi adulti che non abbiamo saputo valorizzarle e trasmetterle alle nuove generazioni.
Oltre che alle famiglie spetta alla classe docente farsi portavoce del proprio “vissuto”, per questo sarebbe interessante che gli insegnati italiani, anche residenti all’estero, testimoniassero gli usi e i costumi attinenti la “Festa dei morti” dei loro paesi di origine, per creare una rete informativa delle varie realtà locali. Patrimonio di conoscenze utile da Trieste a Palermo, e perché no? Oggetto anche di interscambio educativo.
La conoscenza della cultura popolare va incentivata affinché la traslazione nella nostra civiltà di usi e costumi di altri popoli, possa costituire un fattore di arricchimento culturale e non anche di omologazione, ossia di cancellazione delle proprie origini.
Per questo motivo la nostra redazione invita i lettori a scriverci, servendosi del form de “I lettori ci scrivono”, per “raccontarci” gli usi dei propri paesi custoditi ancora nello scrigno della memoria. 
Sarà cura della redazione, poi, creare una rubrica a parte che metta insieme le tradizioni sulla festa dei morti pervenuteci attraverso il form.