Home I lettori ci scrivono Concorso, dalle commissioni sequele di errori ma i bocciati siamo noi ipertitolati

Concorso, dalle commissioni sequele di errori ma i bocciati siamo noi ipertitolati

CONDIVIDI

Vorrei  descrivere la mia esperienza per  contribuire a denunciare le numerose irregolarità. Sono  di origine straniera e da molti anni cittadina italiana. Vivo, studio e lavoro in Italia come docente di lingua inglese,  iscritta nella II fascia GI. Ho l’esperienza di insegnamento di 4 anni come supplente in scuole statali italiane ed altri 3 anni  di insegnamento in vari progetti PON attivati in provincia pugliese. Ho accumulato altri anni di insegnamento nella mia città di origine.

Vi riassumo il mio curriculum, per motivare il mio sgomento. Ho conseguito con il massimo dei voti la laurea magistrale in Filologia Inglese con la specializzazione in insegnamento presso l’Università della mia città nativa, riconosciuta da un’Università italiana, dove ho conseguito con lode la laurea specialistica in Lingue, Letterature e Culture Moderne Euroamericane.

Possiedo il livello C2 in lingua inglese, certificato con il massimo dei voti (A) da University of Cambridge. Nella tripla selezione al TFA I ciclo sono risultata tra i primi dieci su 440 candidati e mi sono abilitata presso l’Università di Bari con il massimo dei voti.

Il 19 maggio scorso ho partecipato al concorso docenti in Puglia, per l’Ambito Disciplinare AD05 (Inglese), classi di concorso AB24 e AB25. Eravamo 14 candidate iscritte, una risultava assente. Sapendo che questa era la mia occasione di stabilizzazione, quest’anno più volte ho rinunciato alle supplenze per potermi preparare adeguatamente.

Vi voglio segnalare che – come in tutta Italia –  le griglie di valutazione sono state pubblicate a posteriori, dopo circa un mese dallo svolgimento della prova scritta, e richiedono elementi non richiesti dalle tracce: riferimenti interdisciplinari, riferimenti a ricerche e sperimentazioni, citazioni. Non potevamo adeguare il nostro scritto alle aspettative della commissione. Inoltre, la griglia di valutazione che richiede dai candidati la completezza nella redazione di  8  percorsi didattici complessi  in soli 150 minuti non prende in considerazione l’incongruità tra tali  richieste e il tempo esiguo. Certamente, dovendo rispondere in 18 minuti a ciascun quesito articolato in 10 righi, che includeva sempre una lunga citazione e domande complementari, rispondere è stato un flusso di coscienza ogni volta e non potevo certo dimostrare tutta la mia preparazione.

In Puglia, 289 candidati erano iscritti alla prova per il l’Ambito Disciplinare AD05 Inglese, per 126 posti disponibili. Sono stati ammessi alla prova orale solo 68 candidati (ossia solo 23 % dei candidati). Molti dei miei colleghi brillanti del TFA, fra cui una di madrelingua inglese (italo-americana) sono stati bocciati, nonostante i loro curricula di tutto rispetto, certificati da varie università italiane e straniere.

Da notare il fatto che la commissione d’esame è invece composta dai docenti di scuola secondaria, che sembrano ribaltare le valutazioni sulla idoneità dei candidati ottenute negli anni in ambienti universitari. Io stessa non sono stata ammessa alla prova orale, nonostante fossi soddisfatta di quanto avevo scritto. Eppure dopo anni di studio e lavoro sono convinta di essere  in grado di distinguere un compito mediocre e insufficiente da uno perlomeno accettabile, se non dignitoso.

Vorrei denunciare molte irregolarità nella mia sede di esame, irregolarità che rendono probabili gravi errori nell’abbinamento dei codici personali con gli elaborati.

Vi descrivo l’accaduto. Alle ore 8.00  inizia l’ingresso dei candidati,  il riconoscimento e la distribuzione dei fogli cartacei con il codice personale alfanumerico. I fogli venivano firmati da ciascun candidato e dovevano essere inseriti al termine della prova sulla piattaforme dell’esame. Dopo circa mezz’ora il personale vigilante, sul presupposto di non aver provveduto a stampare in triplice copia i suddetti fogli, ne chiedeva la restituzione a ciascun candidato, successivamente consegnando loro NUOVI CODICI ALFANUMERICI PERSONALI, senza tuttavia procedere alla palese e trasparente distruzione dei precedenti fogli.

Al termine della prova scritta, ma prima della procedura di immissione dei codici personali, in modo intermittente e frequente , si verificavano svariati black-out elettrici che causavano il conseguente spegnimento di tutti i terminali dei candidati. Il personale vigilante si adoperava nervosamente, con numerose telefonate presso terzi, per cercare informazioni su come recuperare gli elaborati, affinché il lavoro dei candidati non andasse perso.

Raggiunto tale obbiettivo, al ripristino dell’energia, ai candidati, uno alla volta per paura di un altro black-out,  era finalmente consentito di immettere telematicamente prima e materialmente dopo (nelle buste), i fogli contenenti  i codici alfanumerici personali, in un clima di forte agitazione e di richieste di sollecitudine da parte dei predetti vigilanti. 

Infatti, la prova che avrebbe dovuto concludersi alle ore 11.30 terminava invece alle ore 14.00. Alle numerose richieste dei candidati di visionare il verbale della seduta per verificare se tutto l’accaduto fosse stato fedelmente riportato, il personale responsabile nella sede di svolgimento della prova ha sempre negato l’accesso.

In data 22 luglio 2016 apprendo che non sono stata ammessa alla prova orale ed assalita dai forti dubbi sulla effettiva corrispondenza del codice personale attribuito e il mio elaborato , invio nella stessa giornata la richiesta di accesso agli atti.  Attendo anche una valutazione seria e rigorosa per giustificare la mia non ammissione.