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Contratto scuola: mano libera del Governo se non si firma l’accordo

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Sui social sta iniziando a diffondersi una nuova “linea” politico-sindacale in  materia di rinnovo del contratto scuola con la richiesta ai sindacati del comparto di non firmare nessun accordo.

Meglio nessun contratto che un cattivo contratto

Per la verità la richiesta non è nuova e va avanti da diverso tempo.
Ma da qualche giorno c’è una novità: piuttosto che avere un contratto peggiorativo di quello attuale – sostengono molti – è meglio che i sindacati non firmino nulla, in tal modo, almeno, resterà in vigore il contratto del 2007.
E’ vero – continuano i sostenitori di questa “strategia” – che potremmo rischiare di non avere nessun aumento, ma per lo meno ci eviteremmo di dover subire le nuove regole capestro di cui ormai si parla (aumento dell’orario, norme disciplinari più pesanti, permessi ridotti e così via)”
L’idea è certamente interessante ma, purtroppo per chi la sostiene con convinzione, non è molto realistica.

Atto unilaterale del Governo

Nel caso in cui le parti in causa (sindacati e Aran) non riuscissero a firmare un contratto, il Governo potrebbe infatti tranquillamente regolare tutta la materia con un atto unilaterale.
Questa regola è espressamente prevista per la contrattazione integrativa (mobilità per esempio) ma non si può escludere che venga utilizzata anche per il CCNL.
E in ogni caso non si può escludere a priori che il Governo, in assenza di un accordo fra le parti, regolamenti per legge quegli aspetti del rapporto d’impiego che più di altri hanno a che fare con l’organizzazione del lavoro, compresa la questione della valutazione del personale.
Insomma, diciamo che la mancata firma del contratto rischia di far cadere il personale della scuola dalla padella nella brace.
Ma ovviamente questa è una valutazione che solo i sindacati e il milione dei dipendenti della scuola sono titolati e autorizzati a fare.