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Contratto Scuola, Pratelli (Leu): “Fare accordo a pochi giorni dal voto, la campagna elettorale con altri mezzi”

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“Dieci anni senza rinnovo del contratto collettivo ha significato per le lavoratrici e lavoratori di scuola Università e ricerca perdere potere d’acquisto e diventare sempre più poveri.
Incredibilmente l’urgenza del rinnovo, che i lavoratori hanno avvertito tutti i giorni di questi dieci anni, è scoppiata per il Governo proprio sotto scadenza elettorale. Il che racconta bene la modalità di relazione di questo governo con i lavoratori e le parti sociali. Prima il bonus degli 80 euro per delegittimare la contrattazione. Adesso un contratto per spingere la campagna elettorale del PD. Al primo posto stanno evidentemente gli interessi di parte e di partito, il loro, e non i bisogni dei lavoratori.”
Lo afferma la responsabile nazionale scuola di Sinistra Italiana Claudia Pratelli, candidata di Liberi e Uguali.
“Dopo dieci anni ci saremmo almeno aspettati aumenti contrattuali robusti – prosegue l’esponente della sinistra – E invece no, i salari restano al di sotto di quelli dei colleghi europei e della funzione che queste lavoratrici e questi lavoratori svolgono.”
“La buona notizia – per Pratelli – è che inizia a sgretolarsi la legge 107. Sostanzialmente smontato, nel contratto, il bonus del merito, la mancia nelle mani dei presidi per premiare gli amici e punire gli insubordinati, uno dei cardini della legge 107, sintesi estrema del modello autoritario e aziendalistico imposto da quella legge. Di nuovo sconfessata la chiamata diretta. Insomma anche il Ministero ha dovuto cedere alla pressione del mondo della scuola, che ha difeso la libertà di insegnamento e il valore della cooperazione dentro una comunità educante”.
“Ora il Governo suona la grancassa, ma la verità – conclude Pratelli – è che questo contratto ha sconfessato le sue politiche”.