Home Attualità Coronavirus, uno studente spiega in modo matematico perché dobbiamo stare a casa

Coronavirus, uno studente spiega in modo matematico perché dobbiamo stare a casa

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Nonostante la sospensione dell’attività didattica, disposta dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria, il mondo della scuola non si è fermato. Anzi, le migliori energie professionali del nostro paese sono scese in campo per sperimentare modalità alternative alla didattica tradizionale, utilizzando le svariate risorse messe a disposizione dalla tecnologia, al fine di garantire il diritto allo studio degli studenti e ricostruire il rapporto di insegnamento-apprendimento, che è la vera anima della scuola.

Il rapporto con i prof rimane vivo

Come per un curioso paradosso, molte classi virtuali hanno instaurato con i propri insegnanti un rapporto ancora più intenso e assiduo rispetto a quando le lezioni si svolgevano in classe, per via dei frequenti contatti durante l’intero arco della giornata, che avvengono mediante chat, whatsapp e collegamenti a varie piattaforme.

In questo delicato periodo, in cui si consiglia agli insegnanti di rallentare con le spiegazioni per non stancare i ragazzi, ci sono studenti che, per loro stessa scelta, si stanno dedicando molto allo studio, rivelando passione e talento per alcune discipline.

Tra queste eccellenze vi è Giuseppe Dattilo, 17 anni, frequentante il V anno del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia Terme.

Il compito della prof

Giorni fa, tutti la classe di Giuseppe ha risposto positivamente all’invito della professoressa di matematica, Antonella Mongiardo, che proponeva una prova di competenza, cioè lo studio dell’andamento grafico di due funzioni per rappresentare la diffusione dei contagi del coronavirus, in base a ai dati ufficiali desunti dai bollettini della Protezione Civile.

“Ciò – riferisce la professoressa Mongiardo – avrebbe consentito agli studenti di impiegare le loro conoscenze e abilità matematiche per affrontare un problema reale e attuale. Tutta la classe, formata da ragazzi studiosi e molto portati per la disciplina, ha ben svolto il problema, ma uno di loro si è particolarmente distinto per profondità e completezza di trattazione”.

Giuseppe Dattilo, infatti, ha realizzato una vera e propria tesina sperimentale, con la guida della sua insegnante, che ha fatto da coach orientandolo nello studio e nella selezione delle informazioni.

“Nel documento – dice Mongiardo- è stata studiata dal punto di vista matematico, l’evoluzione epidemiologica del Coronavirus, utilizzando in particolare due modelli di curve: la logistica e l’esponenziale. Le due funzioni, che presentavano dei parametri da individuare, sono state impostate, inizialmente, utilizzando strumenti matematici basilari, già studiati in classe; perciò, le due funzioni risultavano un po’ approssimative e non rispettavano l’andamento reale dei contagi. Ma Giuseppe, deciso ad andare oltre e ad approfondire il lavoro, è riuscito, grazie all’utilizzo di un software online che si basa su strumenti matematici più sofisticati, a rappresentare in modo più preciso l’andamento delle due curve”.

I grafici

“Dall’analisi dei grafici, aggiornati al 14 e al 24 marzo- spiega Giuseppe – si nota come il picco dei contagi, inizialmente previsto per il 15 marzo, è slittato in avanti di cinque giorni, ciò significa che in un primo momento non sono state rispettate al massimo le misure di sicurezza imposte dal governo, e di conseguenza si è verificato un ritardo negli effetti positivi. Anche il numero totale dei contagiati al termine dell’epidemia (previsto per il 15 aprile), ha subito un aumento, inizialmente ammontava a 56908, per poi salire a 114903.

Nel secondo grafico si nota, inoltre, che la funzione logistica è più fedele all’andamento reale dei contagi, infatti i dati giornalieri calzano “perfettamente” con la funzione. Questo studio è dunque rassicurante, perché se l’evoluzione dei contagi seguisse un andamento esponenziale, il numero dei contagiati finirebbe per raggiungere un numero ingestibile per il nostro sistema sanitario, invece il fatto che nella realtà il fenomeno segua un andamento logistico significa che le misure di contenimento stanno dando effetti positivi”.

L’intervento della dirigente Teresa Goffredo

La dirigente scolastica del Liceo Scientifico Galileo Galilei, Teresa Goffredo, nell’esprimere apprezzamento per la tesina di Giuseppe e per gli altri interessanti lavori prodotti dagli studenti del Galilei in occasione del Dante Dì, ha commentato.

“L’emergenza Coronavirus COVID-19 ha visto edifici chiusi, attività sospese, viaggi di istruzione saltati, disorientamento tra tutti. Ma, in questo momento i professori, o almeno la maggior parte, hanno rivelato grandi capacità di mettersi in gioco e motivare i propri studenti. Da subito ho invitato i docenti a dar importanza al benessere psico fisico degli studenti che è fondamentale quanto lo stato di salute che si cerca di tutelare con le misure messe in atto, curando la gestione emotiva che lascerà ai ragazzi l’idea di un mondo di adulti che non disorientano e non si sconfortano. Hanno bisogno di vederci sereni, equilibrati e capaci di leggere le emozioni altrui.  In questo momento ciò che manca sono i compagni di classe, i docenti nei corridoi, il dibattito, insomma tutto ciò che è relazione umana. Per rispondere ai loro bisogni la modalità di didattica a distanza dovrebbe, tutte le volte che la situazione lo permette, prevedere relazione, interattività.

La tecnologia ci viene incontro in molti modi, alcune scuole sono state pronte a fornire una risposta valida alla richiesta di didattica a distanza, altre di meno. I nostri alunni, però, non giudicheranno la mancata perfezione nell’uso della tecnologia, ma ricorderanno che ci siamo stati per loro, non per andare “avanti col programma”, ma per accompagnarli verso quel fascino meraviglioso che possiede il conoscere e che nessun virus potrà contaminare!

L’invito che sento di rivolgere a tutti i docenti è, certamente, quello di alimentare nei nostri ragazzi lo spirito di autonomia nella realizzazione dei loro prodotti. Ritengo, altresì doveroso, da parte di tutti noi, far sentire a ognuno di loro il nostro affetto e la nostra presenza sia pur “via web”.

La tesina dello studente Giuseppe Dattilo, iscritto al V anno del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia Terme: Modelli Matematici Per Lo Studio Del Covid 19.

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