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Cosa si aspetta a ripristinare il Cnpi?

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Cosa è stato il Consiglio nazionale della pubblica istruzione?
Per chi non è particolarmente informato di organismi che si occupano di istruzione, diciamo che il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, istituito con il D.P.R. n. 416/1974, è tra l’altro regolamentato dagli artt. 23, 24 e 25 del deceto legislativo 297/1994, era, prima che si decidesse di sopprimerlo, l’organismo presieduto dal ministro dell’Istruzione e composto da consiglieri per la gran parte eletti dalle varie categorie del personale scolastico. Tale organismo era preposto ad attuare precise funzioni di consulenza tecnico-professionale, formulando pareri facoltativi o obbligatori, espressamente richiesti dall’Amministrazione.
Un organismo importante, tecnicamente qualificato e competente, che si occupava di esprimere pareri autorevoli su temi importanti come il riordino delle classi di concorso, la valutazione del sistema scolastico e degli insegnanti, quello della riforma degli organi collegiali e molto altro ancora.
Il sospetto che la solita idiosincrasia governativa, contro pareri difformi da quelli che spesso escono dal Consiglio dei Ministri o dalle Commissioni parlamentari, abbia contribuito alla mirata volontà di soppressione di questo organismo, esiste ed è largamente diffuso tra chi si interessa di informazione scolastica.
Ricordiamo che una recente sentenza del Tar del Lazio ha stabilito che il Miur dovrà al più presto procedere alla costituzione di un nuovo organismo che dovrebbe avere le stesse funzioni del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. A tal riguardo bisogna ricordare che il decreto legislativo n. 233 del 1999 stabiliva infatti che il Cnpi sarebbe stato sostituito da un nuovo organismo denominato Consiglio superiore della pubblica istruzione ma che avrebbe continuato ad esistere fino a che questo secondo organismo non si sarebbe insediato.
Quindi le strade da perseguire sono al massimo due, quella maestra dell’immediata costituzione di questo nuovo organismo disposto dal decreto legge n. 233/1999, oppure continuare a prorogare, facendolo rinascere, il Consiglio nazionale della pubblica Istruzione. È utile ricordare, per un dovere di cronaca politica, che il Cnpi ha cessato le sue funzioni alla fine del 2012, quando il Governo Monti e l’ex ministro Profumo avevano deciso di non prorogare più questo organismo, decretandone la sua eutanasia.
In buona sostanza per tutto il 2013 si è fatto a meno, illegittimamente secondo la sentenza su citata, di questo importantissimo organo di consulenza e in qualche modo di garanzia. Cosa si aspetta a ripristinare il Cnpi o a costituire il Cspi? Perché il ministro Carrozza tace su questo argomento, in un particolare momento dove si attendono tanti cambiamenti nel sistema scolastico italiano? Cosa accadrà se il Miur continua in questa incomprensibile inerzia di non assumere decisioni al riguardo?
Sarà nominato il prefetto di Roma come commissario ad acta, a significare che questo organismo, viste le norme vigenti deve essere eletto e forse sarebbe addirittura utile.
Eleggere il nuovo Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, garantirebbe tra l’altro, in un momento dove si parla di “Costituente sulla scuola”, la rappresentanza istituzionale della scuola ed eviterebbe anche l’insorgere di contenziosi, in presenza di provvedimenti su cui è previsto il parere obbligatorio, anche se non vincolante, del Cnpi.
Allora cosa aspetta sig. Ministro a ripristinare, già da subito, il nuovo Cnpi?