
Formato digitale dei libri di testo o tradizionale, con certi aumenti di spesa per le famiglie?
Il problema lo dovranno risolvere i collegi dei docenti che in questi giorni si stanno riunendo proprio per stabilire le nuove proposte per le loro classi, ma con la condizione di non sforare le somme massime previste, in ottemperanza alla nota 2581 del 9 aprile 2014 della âDirezione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzioneâ, e col successivo  decreto ministeriale 58 del 19 marzo 2025, col quale si è provveduto a definire i tetti di spesa in base al  tasso di inflazione programmato previsto per lâanno 2025.
Tuttavia, se il costo dei libri è in effetti aumentato, in tante scuole si sta optando, proprio per non incidere sullâeconomia di molte famiglie, per lâedizione digitale considerato il minore costo rispetto al formato, anche misto, cartaceo piĂš digitale.
Che è una soluzione accettabile, anche se il contatto con le pagine scritte e sfogliabili, compresa la fisicità del volume, sembra fare piÚ presa, anche a livello di un migliore apprendimento, da parte dei ragazzi.
E in piĂš, pare che il formato digitale, nonostante le case editrici si stiano adeguando a questa nuova formula, integrando magari entrambi, stenti a passare nelle scuole.
Infatti, per tale utilizzo, è necessario un supporto informatico in aiuto a quello tradizionale o viceversa, cosicchÊ in molti collegi, soprattutto quelli delle periferie e dove le condizioni sociali non sono delle migliori, si tende a continuare nella scelta del cartaceo che dunque non dovrebbe andare oltre una certa soglia di spesa.
E se per un verso molte famiglie non possono permettersi gli strumenti elettronici in grado di supportare il libro digitale, per altro verso gli editori premono per il tradizionale libro che li favorirebbe sul grande mercato delle pubblicazioni per la scuola
In ogni caso,  eliminare, o almeno ridurlo notevolmente, il cartaceo sarebbe di aiuto alla schiena dei ragazzi, troppo spesso piegati dal peso dei libri dentro zaini stipati, anche se ormai sarebbero in tanti a recarsi  a scuola col trolley, come quando si va in aeroporto. Â