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Crepet: “Prendere due è liberatorio. Farei fare due ore a settimana di danza a scuola e far parlare gli alunni 15 minuti al giorno”

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Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, intervenuto alla Leopolda, a Firenze, al convegno ideato dall’ex premier Matteo Renzi. Come succede spesso, all’interno del suo discorso, intermezzato da domande del pubblico, c’è stato spazio per la scuola.

“Non sono per i divieti”

Ecco la proposta di Crepet: “Ci vogliono i maestri e i maestri sono gli eretici cioè son quelli che pensano in maniera diversa da te. Io non sono per negare, per i divieti. Io farei fare due ore alla settimana di danza a scuola, di rapporto con il corpo. Dire agli alunni: adesso parla per un quarto d’ora con i tuoi compagni, di quello che vuoi”.

E, sulle valutazioni: “Dare due a scuola? Una cosa meravigliosa, scusate, è una cosa così sexy prendere due, tre, è una cosa liberatoria. Io sono stato molte volte ma moltissime volte cacciato fuori dalla classe e facevo amicizia col bidello, con questa gente qua, perché scoprivi un mondo. Quando uno incontra una persona speciale nella vita si chiama un fuori classe, perché sei stato fuori dalla classe. Se stai fuori vedi dentro. I ragazzi devono essere anche fuori da una classe”.

“Valutazione? Certo che sono per la valutazione. Non mi venite dire a voi che vivete nella cultura digitale che è basata sulla valutazione, tra recensioni di pizzerie e filtri di Instagram vuol dire che volete, cercate la valutazione quella più facile, quella senza sudore. Fatevi valutare quando avete sudato, quando vi siete sforzati a fare una cosa per bene, e poi amen”, ha concluso Crepet.