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Cyberbullismo, la scuola è un luogo sicuro ma la metà dei presidi ha il suo da fare

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Più della metà dei presidi delle scuole ha dovuto gestire negli anni casi di cyberbullismo: lo rivela un’indagine svolta dal Censis in collaborazione con la Polizia postale.

Dal sondaggio, pubblicato in questi giorni, risulta che il 54,9% dei dirigenti scolastici interpellati ritiene che, percentuale che sale ulteriormente tra i presidi degli istituti superiori (59,3%).

E sempre per la maggior parte dei dirigenti scolastici che hanno dovuto gestire episodi di cyberbullismo (58,5%), la principale difficoltà è stata quella di rendere i genitori consapevoli della gravità dell’accaduto.

Inoltre, alla domanda se è troppo alta l’esposizione a un uso improprio di internet, il 90,2% dei dirigenti scolastici ha detto sì.

 

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La scuola, viceversa, è da loro considerata un luogo sicuro e controllato: solo lo 0,2% del totale segnala il possibile rischio. Tra i pericoli del web, i capi d’Istituto indicano in primo luogo il bullismo cosiddetto on line che, prolungato nel tempo, darebbe luogo a vere e proprie forme di cyberbullismo (7,0).

Sempre i presidi, segnalano anche le insidie che possono nascondersi nella diffusione dei giochi online (6,4). Più bassi sono i pericoli derivanti dalla possibilità di essere adescati online (5,4), di essere spinti verso qualche forma di disturbo alimentare (3,9) oppure di essere vittima di siti web che svolgono proselitismo religioso o terroristico (3,2). 

 

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