Home Alunni Dai banchi al palcoscenico: così i ragazzi riscrivono Manzoni

Dai banchi al palcoscenico: così i ragazzi riscrivono Manzoni

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Rivedere i programmi scolastici, alleggerendo qualche pagina dei classici per fare spazio al cinema italiano. È la proposta lanciata da Enrico Vanzina durante il Festival Internazionale del Cinema di Pompei, dove ha acceso i riflettori sull’importanza del linguaggio cinematografico come strumento educativo e culturale. “Togliere un po’ di Promessi Sposi per inserire un’ora di studio del cinema italiano”, ha suggerito, sottolineando come la commedia all’italiana abbia saputo raccontare il Paese con ironia e profondità.

Un’idea provocatoria, certo, ma che apre una riflessione utile: in un mondo che cambia rapidamente, come rendere la scuola più vicina ai linguaggi dei giovani? Eppure, a Sanfrè, piccolo comune del Cuneese, la risposta è già arrivata. Le classi medie dell’IC Arpino hanno portato in scena “Giù le mani dai Promessi Sposi”, una rivisitazione teatrale del romanzo di Manzoni, coinvolgendo studenti e famiglie in uno spettacolo brillante e partecipato.

Beatrice, la giovane protagonista, si sveglia in una dimensione parallela dove i suoi compagni sono diventati Renzo, Lucia, Don Rodrigo e l’Azzeccagarbugli. Insieme a loro rivive l’opera, trasformando lo studio in esperienza viva e condivisa. Un mese di prove pomeridiane, coordinato dalla professoressa Paola Canelli, ha permesso ai ragazzi di entrare davvero nei panni dei personaggi e comprendere il testo non solo con la mente, ma anche con il corpo e le emozioni.

“Un esempio di didattica alternativa che funziona”, ha sottolineato la dirigente Anna Giordana. E forse è proprio questo il punto: non serve contrapporre i classici al cinema, ma trovare linguaggi nuovi per farli vivere.