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Decreto Brunetta: protesta la Cgil

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Sulla questione della contrattazione integrativa nel pubblico impiego (e quindi anche nella scuola) interviene in queste ore anche la Cgil Funzione Pubblica con un comunicato in cui si denuncia tra l’altro che il ministro Renato Brunetta non terrebbe conto neppure dell’intesa separata sottoscritta lo scorso 4 febbraio (la Cgil non aveva firmato).
Secondo la Cgil il decreto di interpretazione autentica depositato in Parlamento dal Governo sarebbe un mero tentativo di
“ostacolare l’opera della Magistratura che in sempre più numerose sentenze ha riaffermato il ruolo dei contratti collettivi vigenti in tema di relazioni sindacali”.
“Con lo schema di decreto
– aggiunge Cgil –
si tenta una ardita ‘interpretazione/correzione’ con la quale il sistema di relazioni sindacali previsto dal decreto, ovvero la mera informazione a scapito della concertazione, si applicherebbe da subito”.
Il sindacato di Susanna Camusso rileva anche come nella relazione introduttiva si faccia riferimento ad una mai avvenuta consultazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Per la verità nei giorni scorsi erano intervenuti sia Angeletti (Uil) sia Bonanni (Cisl) per protestare contro questo riferimento contenuto nella relazione.
Cgil fa poi osservare che
“non corrisponde al vero l’affermazione relativa al parere favorevole da parte della Conferenza Unificata che invece ha condizionato il suo parere favorevole a modifiche che il testo presente in Parlamento non contiene”.
C’è da dire però che le osservazioni della Conferenza unificata non sembrano riguardare l’impianto del decreto e mirano più che altro a rimarcare la specificità della contrattazione integrativa nel comparto degli Enti Locali.
Nel documento sottoscritto da Regioni, Province e Comuni il 7 aprile scorso si sottolinea anzi che
“le modifiche correttive non possono mettere in discussione modalità e tempi di attuazione del decreto l.vo 150/09 concordati nell’ambito dell’intesa raggiunta in Conferenza unificata sul provvedimento (il riferimento è all’intesa del 29 luglio 2009) e la necessità di un accordo tra enti territoriali e sindacati per il decollo di un nuovo sistema contrattuale”.