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Didattica a distanza, l’esperienza di un I.C. della provincia di Milano [INTERVISTA]

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L’istituto comprensivo “Giosuè Carducci” di San Vittore Olona (MI) comprende 5 plessi scolastici (1 di scuola dell’infanzia, 2 di scuola primaria e 2 di scuola secondaria di primo grado) su due comuni (l’altro è S. Giorgio su Legnano).

L’istituto ha 1.093 allievi e 135 docenti.

Abbiamo posto alcune domande su come la scuola si è organizzata per la didattica a distanza.

Hanno risposto Stefania Rampinelli (insegnante di matematica e scienze presso la scuola secondaria di primo grado di San Vittore Olona), Maria Beatrice Balconi (docente presso la scuola primaria di San Giorgio su Legnano) e Rosa Lisa Denicolò, Dirigente Scolastica dell’Istituto.

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Quali sono stati i primi provvedimenti messi in atto alla notizia della sospensione delle attività didattiche?

Durante la prima settimana, non sapendo ancora come si sarebbe evoluta la situazione, ci siamo limitati a dare degli esercizi di ripasso tramite registro elettronico (che ha rappresentato, fin da subito, la principale forma di collegamento tra la scuola e le famiglie), anche grazie alla collaborazione dei rappresentanti di classe. Quando abbiamo capito che l’emergenza si sarebbe protratta più a lungo, abbiamo iniziato a fornire nuovo materiale di studio utilizzando piattaforme di e-learning, registro elettronico e Google sites, con le opportune restrizione per la privacy. Abbiamo anche attivato delle videoconferenze in streaming e i docenti che non erano abituati ad usare le più moderne tecnologie si sono subito attivati per acquisirle, senza risparmiarsi e cercando di garantire la massima continuità.

Le docenti della scuola dell’infanzia si sono attivate per realizzare dei video messaggi rivolti ai bambini e letture di brevi storie, che verranno pubblicati sul sito della scuola.

Come vi siete coordinati con il Dirigente scolastico e tra docenti?

Tra docenti ci siamo coordinati utilizzando Whatsapp e Google Drive, con il dirigente scolastico abbiamo usato più canali di comunicazione: newsletter, comunicazioni a registro, mail con riferimenti a corsi online. Al momento il più efficace risulta però essere la videoconferenza in streaming.

Avete seguito una specifica formazione?

Alcuni docenti della scuola secondaria di primo grado avevano già fatto corsi specifici, altri no. Al momento della sospensione delle lezioni, il team digitale ha cercato di dare il massimo supporto a tutti i colleghi.

Alla scuola primaria, una docente, avendo ricoperto negli scorsi anni il ruolo di animatore digitale, ha completato tutta la formazione prevista per tale ruolo, ma sono state poche le insegnanti che hanno seguito corsi specifici.

Prima di questi eventi, utilizzavate già modalità di didattica a distanza?

Anche in questo caso alcuni docenti della scuola secondaria di primo grado già utilizzavano questo strumento, come ad esempio la flipped classroom, altri no.

Solo una docente della scuola primaria utilizzava già modalità di didattica costante usufruendo delle Gsuite (per le quali il nostro istituto ha già attive le Gsuite for Edu.)

Utilizzate delle piattaforme specifiche?

Sì, alla scuola secondaria di primo grado utilizziamo le piattaforme di e-learning (principalmente WeSchool, Edmodo, Gsuite for edu), oltre alla sezione per la condivisione dei materiali del registro elettronico.

Alla scuola primaria in questi giorni è stata attivata la piattaforma WeSchool, ma prima nessuno utilizzava piattaforme.

Come hanno reagito i vostri allievi di fronte a questo nuovo modo di fare didattica?

Alle scuole medie hanno reagito molto bene, si sono collegati alle piattaforme in modo puntuale e hanno svolto le attività assegnate per compito. Si sono resi anche disponibili a partecipare a delle videoconferenze in streaming.

Alla primaria solo una classe per il momento si sta collegando in streaming con gli alunni, la difficoltà nasce anche dall’età dei bambini, essendo richiesta la presenza di un adulto che non tutti possono garantire.

Avete riscontrato della difficoltà? E se sì, quali?

Alcune piattaforme di videoconferenza in streaming non sono accessibili ad utenti di età inferiore di 14 anni, quindi abbiamo avuto difficoltà a comunicare con loro.

Un’altra problematica riguarda il rapporto con le famiglie: non tutti i genitori usano in modo puntuale il registro elettronico, che rappresenta per la nostra scuola il principale e più importante canale di comunicazione, quindi hanno ricevuto determinate comunicazioni in ritardo o non le hanno recepite affatto. Da questo punto di vista ci auguriamo che ci sia una maggiore collaborazione da parte delle famiglie.

Alcune famiglie della scuola primaria hanno espresso forti dubbi sulla modalità di didattica a distanza anche se è ormai evidente, a causa di questa emergenza, che non può più essere ignorata, ma deve essere incentivata in quanto può tornare utile anche in altre situazioni (ad esempio con alunni ospedalizzati).

È stata anche riscontrata la necessità di attivare un’unica piattaforma così da uniformare tutto l’istituto.

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