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Didattica a distanza, nota ministeriale: cosa si può acquistare con i fondi a disposizione

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La nota ministeriale firmata dal capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda, fissa ulteriori chiarimenti su cosa si può acquistare con lo stanziamento degli 85 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Le risorse messe a disposizione con il decreto-legge possono essere utilizzate, coerentemente con il dettato normativo, per tutti gli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza o per potenziare quelli già in dotazione, sempre nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità;

  • 70 milioni di euro per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali individuali, anche completi di connettività, per la migliore e più efficace fruizione delle piattaforme per l’apprendimento a distanza;
  • 5 milioni di euro per la formazione on line dei docenti sulle metodologie e sulle tecniche di didattica a distanza.

In particolare con 10 milioni di euro si possono dotare le scuole di strumenti digitali per favorire l’utilizzo di piattaforme di e-learning, con particolare attenzione all’accessibilità degli studenti con disabilità. Le risorse sono assegnate immediatamente alle scuole in anticipazione e in un’unica soluzione.

Dunque 

  • Hardware
  • Software e soluzioni
  • Macchine per ufficio
  • Prodotti di networking
  • Apparati di telefonia e trasmissione dati
  • Elettronica, ottica e audio/video

Il MePI, soluzioni integrate per la scuola digitale – nato appositamente per semplificare il processo di acquisto delle scuole – è basato sulla presenza a catalogo di soluzioni integrate, costituite da un insieme di componenti funzionali che possono interagire tra loro (ad esempio un insieme di software), progettati per essere di supporto alle attività che si svolgono a scuola (es. supporto alla didattica, supporto alla gestione organizzativa, ecc.) nell’ambito delle azioni previste dal PNSD- Piano Nazionale Scuola Digitale (“LIM in classe”, “Cl@ssi 2.0“, “Scuol@ 2.0”, “Centri Scolastici Digitali”).

Didattica a distanza, nota ministeriale: cosa si può acquistare con i fondi a disposizione

Le istituzioni scolastiche possono stipulare appositi accordi di rete, anche attraverso l’ampliamento di reti già esistenti, per l’utilizzo ottimale delle dotazioni per la didattica a distanza, ai sensi dell’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 e dell’art. 47 del Decreto Interministeriale 28 agosto 2018, n. 129, attivando in questo modo reti di solidarietà e di collaborazione tra scuole anche per lo scambio di esperienze e di buone pratiche e per l’utilizzo e l’acquisto condiviso di dispositivi e di strumenti digitali per la didattica a distanza.

Nella nota, inoltre, si segnala che molti dirigenti scolastici stanno concedendo, in comodato d’uso gratuito alle famiglie degli studenti meno abbienti che necessitano di dispositivi individuali per la didattica a distanza, personal computer, desktop e portatili, e tablet, che sono nella proprietà della scuola e che, durante la sospensione delle attività didattiche, restano inutilizzate.

A tal fine, si raccomanda a tutti i dirigenti scolastici di seguire tale pratica, mettendo a disposizione, ove possibile, le attrezzature digitali della scuola per l’utilizzo temporaneo ai fini della didattica a distanza.

Le istituzioni scolastiche alle quali, assolto l’eventuale fabbisogno per i propri studenti, restino in disponibilità dispositivi digitali utili per l’apprendimento a distanza, sono invitate a concedere gli stessi in comodato d’uso anche alle altre scuole del territorio che ne risultino prive, attivando reti di solidarietà e mutuo aiuto per la didattica a distanza.

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