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Dignità agli insegnanti e la Costituzione come linea guida

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“Lavorerò certamente per la scuola. Ne conosco i problemi, ho verificato che soprattutto c’è bisogno di investimenti mirati, non solo di risorse usate in modo vago. È necessario capire dove e come usarle”. “La ristrutturazione e la messa a norma degli edifici scolastici. È un problema enorme, e spesso ho visto Comuni che potrebbero investire ma sono bloccati dal Patto di stabilità. Poi vorrei introdurre maggiore efficienza nella valutazione dei progetti di ricerca: bisogna lavorare per meritare quei maggiori investimenti che giustamente si pretendono”.
Queste le prime “coerenti” battute della neo ministra, che richiamano quanto il Pd durante la campagna elettorale per le politiche ha detto e promesso. E subito dopo ha infatti affermato che intende ridare “dignità ai professori. È un obiettivo anche personale. Gli insegnanti svolgono un ruolo importante sul territorio, sono i nostri ambasciatori. Se l’Italia è stata unita è anche grazie ai professori che hanno fatto studiare gli italiani sugli stessi testi. I professori sono uno straordinario elemento di coesione sociale”.
Appurato dunque che siamo lontani da preconcetti strumentali e “ideologici” contro i prof, Carrozza dice che rispetterà l’obiettivo del precedente ministro relativamente alla digitalizzazione delle scuole: “un processo ineludibile”, ma “se poi le scuole non funzionano è inutile pensare alla rivoluzione digitale”.
Carrozza inoltre si augura che il nuovo governo dia “attenzione” alla scuola: il ministero dell’Istruzione ha sottolineato “è fondamentale nel far ripartire le speranze del Paese. Con spirito di servizio metto a disposizione la mia esperienza per convincere gli italiani che l’istruzione e la conoscenza sono pedine fondamentali per la ripresa culturale ed economica dell’Italia. Dobbiamo aiutare i più meritevoli a studiare secondo i dettami della Costituzione, dare fiducia ai ricercatori e offrire nuove motivazioni a tutto il corpo insegnante”.
“Mi auguro che ci sarà attenzione per la scuola. Con spirito di servizio metto a disposizione la mia esperienza per convincere gli italiani che l’istruzione e la conoscenza sono pedine fondamentali per la ripresa culturale ed economica dell’Italia. Investire nella conoscenza significa investire sul futuro, nell’unica risorsa che non si può spostare altrove per essere prodotta a costi più bassi: è un settore che crea e salva posti di lavoro e questa è la nostra massima preoccupazione”
In ogni caso, dice ancora la ministra durante un’altra intervista: “La mia guida sono i principi della Costituzione. A partire dall’aiuto ai capaci e ai meritevoli a raggiungere i più alti livelli nello studio”. Per questo Carrozza pensa che “l’istruzione” deve essere la “priorità assoluta per il Paese, conquistare la fiducia degli insegnanti, dei ricercatori, dei professori. Far capire che questo Paese investe su di loro. Bisogna investire in nuovi posti da ricercatori e professori. E i nostri ricercatori devono guadagnare quanto i loro colleghi europei”.
Un punto importante resta tuttavia quello dello scollamento di obiettivi non comuni all’interno di un governo cosiddetto di larghe intese e soprattutto del rapporto col Pdl che ha ancora con sé l’eredità delle scelte pesanti della gestione Gelmini: “Sono consapevole che saranno necessarie delle mediazioni tra posizioni diverse. Se si parte dall’idea di non distruggersi a vicenda e di fare il bene del Paese si può trovare un modo di lavorare. Vorrei dire basta alle guerre sul passato, cominciamo ad affrontare i problemi di oggi e le soluzioni possibili. Non intendo fare questo lavoro con un approccio ideologico. Questi personalismi, queste divisioni tra il “bene” e il “male” sono un errore. Non sarò ossessionata dalle classifiche di popolarità dei ministri”. Uguale discorso, dice ancora Carrozza, relativamente al ruolo e ai finanziamenti della scuola privata a cui non va negato né il contributo né la sua funzione