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Diplomati generazione ‘smart’: determinati e concreti

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Ed ecco la generazione ‘smart’: i diplomati italiani fotografati dal ‘Profilo dei diplomati 2015’ presentato da AlmaDiploma e AlmaLaurea, in occasione del XIII convegno nazionale ‘(Mi)- Valuto (Mi)- Oriento.

Concreti, determinati e consapevoli che il loro futuro dipende in prima istanza dalle loro scelte e dal loro impegno, nello studio così come nel lavoro. La cultura della valutazione per la cultura dell’orientamento nell’istruzione secondaria’.

I giovani sono ‘smart’ perché riconoscono l’importanza del life-long learning, ossia la necessità di formarsi per tutta la vita, a scuola si impegnano per rispettare i tempi e ottenere buoni voti e svolgono stage ed esperienze internazionali, grazie alla scuola o su iniziativa personale. E se possono non hanno timore di girare il mondo per inseguire i loro sogni, incontrare maggiori opportunità lavorative e arricchirsi a livello professionale e personale.

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Ma sono anche esperti internauti, navigano abitualmente su Internet e sono attivi su più fronti: non temono di impegnarsi nel lavoro, praticano attività sportive, si dedicano a volontariato e ad attività culturali; sono aperti alle novità e attratti dalle esperienze che li rendono dinamici e dotati di un buon senso critico. Valutano, inoltre, con obiettività pro e contro del mondo della scuola.

Anche le esperienze di studio all’estero sono considerate dai giovani un valore aggiunto importante del proprio percorso didattico. I dati del Profilo mostrano, infatti, che nel 2015 il 35% degli studenti ha compiuto esperienze di studio all’estero, metà dei quali partecipando a programmi organizzati dal proprio Istituto. Le esperienze di studio all’estero sono molto diffuse tra i diplomati del liceo linguistico (73%), seguiti dal liceo classico (46%) e dallo scientifico (37%). Negli altri indirizzi, a parte l’indirizzo tecnico economico per il turismo (49%), la mobilità all’estero è molto meno diffusa. I Paesi di destinazione più frequenti sono il Regno Unito (45% delle esperienze), l’Irlanda (12) e gli Stati Uniti d’America (9).

Dal punto di vista della conoscenza delle lingue, l’inglese è l’idioma più diffuso tra i ragazzi: 54 diplomati su cento dichiarano di avere una conoscenza ‘almeno buona’ dell’inglese scritto. Questa quota varia in funzione del percorso di studio: per i liceali è pari al 58%, per i tecnici al 51%, per i professionali al 36%. La conoscenza scritta dello spagnolo, del francese e del tedesco è decisamente più contenuta rispetto alla lingua inglese: i diplomati con conoscenza ‘almeno buona’ sono rispettivamente il 15, il 13 e il 3%.

L’ambiente familiare influenza le scelte degli studenti, e come rileva AlmaDiploma, questo accade non solo in merito alla scelta del percorso di scuola secondaria superiore, ma esercita un peso determinante già sulla riuscita nella scuola secondaria di primo grado. Fra i diplomati nel 2015, il 16% dei ragazzi con almeno un genitore laureato aveva concluso la scuola secondaria di I grado con 10 o 10 e lode; questa percentuale si riduce al 9% fra i figli di genitori con al più il diploma di maturità e al 5% fra i figli di genitori con grado di istruzione inferiore.

“Nel contesto attuale di forte complessità e innovazione -spiega Mauro Borsarini, presidente di AlmaDiploma- può giocare un ruolo fondamentale, a sostegno delle autonomie delle istituzione scolastiche, l’associazione AlmaDiploma. Gli strumenti forniti per l’orientamento in uscita degli studenti delle scuole secondarie di II grado sono in linea con i principi affermati dal nuovo Sistema nazionale di valutazione: raccolta dati, analisi dei punti di forza e debolezza, definizione di obiettivi, azioni per il miglioramento”.

“L’attività di orientamento -dichiara Renato Salsone, direttore di AlmaDiploma- svolta a favore dei nostri ragazzi deve completare la sua evoluzione; oltre che fornire informazioni, peraltro importantissime, deve infatti riuscire a formare dei cittadini che sappiano compiere scelte consapevoli nel corso della propria vita e che siano in grado di gestire nel miglior modo possibile la complessità e l’incertezza. Siamo pertanto di fronte alla necessità di una ‘educazione alla scelta’. A questo fine, oggi più che mai, risulta necessario per le istituzioni scolastiche autonome dotarsi di efficaci ed efficienti strumenti per perseguire questo obiettivo in modo sistematico e sostenibile nel tempo”.

“Trovare punti di riferimento -afferma- collegarsi in rete, creare sinergie e condivisioni: a questo scopo operano da sempre AlmaDiploma e AlmaLaurea in modo integrato e verticale. Non si può infatti pensare di affrontare il tema dell’orientamento senza prendere in considerazione tutta la filiera educativa, a partire dalla scuola secondaria di primo grado. La transizione tra primo e secondo grado è forse la fase più delicata nell’ambito del processo di scelta in quanto è fondamentale per il futuro successo formativo del ragazzo, ma è anche il momento in cui maggiore è l’influenza esercitata dal contesto e dalle famiglie. Per questo motivo le attività di orientamento devono essere svolte dai docenti, opportunamente formati, coinvolgendo anche i genitori”.