Home Generale Diplomati magistrale, Mida: “Serve concretezza. No a soluzioni calate dall’alto”

Diplomati magistrale, Mida: “Serve concretezza. No a soluzioni calate dall’alto”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del MIDA, in merito alla situazione ancora incerta dei diplomati magistrale:

A distanza di mesi da una campagna elettorale che ha visto tutti i partiti in prima linea nel dare conforto ed esprimere vicinanza ai diplomati magistrale, finiti i proclami, la solidarietà virtuale, i post pieni di promesse e anche la volontà di presentare un decreto da parte di chi attualmente sta al Governo, oggi non c’è nulla di concreto. Nulla. La proroga dell’ottemperanza, voluta dai sindacati e accolta dal MIUR, seppur ottima soluzione per mettere una pezza momentanea e consentire l’avvio dell’anno scolastico, sicuramente non basta.

Si prevedono tempi lunghi e i maestri non possono vivere nuovamente in una condizione di incertezza e sempre a causa della politica. Ciò che ci preoccupa di più, però, è la mancanza di dialogo e di ascolto. Non esageriamo affermando che con gli altri Governi c’era stato un confronto diretto, nonostante le dure contestazioni inflitte ovunque ed in ogni forma contro la 107 e il suo sistema di reclutamento. Mai però i Ministri o i deputati hanno negato il dialogo alle categorie interessate.

Ci chiediamo quale sia il Governo del cambiamento se nessuno si preoccupa di ascoltare, ricevere, lavorare seriamente. Abbiamo la sensazione che verrà trovata una soluzione calata dall’alto, l’ennesima, e noi saremo pronti, come abbiamo già fatto con la Legge 107 e con il Pd, a contestarla in ogni luogo e attraverso ogni forma legittima.

Ringraziamo i parlamentari di FDI, gli unici che finora hanno mantenuto quanto scritto nel programma scuola, organizzando tavoli di confronto con tutte le categorie e portando in Parlamento le ragioni di ognuno. Un ringraziamento dovuto va anche al presidente della commissione cultura del Senato, Mario Pittoni, che da solo sta tentando una mediazione. Chiediamo una soluzione. Basta slogan. Basta sordità”.