Home Precari Diplomati magistrale, si spera nel ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione

Diplomati magistrale, si spera nel ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione

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La partita diplomati magistrale è ancora aperta. Infatti, tarda ad arrivare il parere dell’Avvocatura di Stato atteso per il 23 marzo 2018, che dovrebbe fornire indicazioni in merito alla vicenda.
Ma già dal giorno successivo alla sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato i sindacati e le associazioni di categoria si sono mossi per raddrizzare il destino di oltre 50 mila docenti.

Il maxi ricorso alla Cassazione

Nei prossimi giorni, sarà depositato il ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione avverso la decisione della Plenaria, si legge sul comunicato dei legali Delia e Bonetti, a cui hanno collaborato, insieme a tutti i legali dei sindacati e delle associazioni del settore quali Adida, Mida, Cgil, Cisl, Uil, Anief, Gilda, ecc.
La questione importante è che il ricorso interessa tutti i diplomati magistrale, anche se è stato proposto solamente da una parte dei ricorrenti che erano parti in causa in sede di Adunanza Plenaria.

Pertanto, gli effetti del ricorso saranno estesi nei confronti di tutti i ricorrenti e dunque non è necessario aderire a tale ricorso.
Senza un Governo però appare difficile prevedere una direzione o un’altra, anche se tale ricorso potrebbe avere un grosso impatto.

Gli altri ricorsi

Già c’è stato un ricorso al Consiglio d’Europa, con tanto di richiesta di approvazione di un decreto legislativo ad hoc per riaprire le GaE.
Inoltre c’è stato un altro punto a favore per chi ha il diploma magistrale abilitante, giunto pochi giorni prima di Pasqua dallo stesso Consiglio di Stato, che con sentenza n. 1931 del 28 marzo scorso ha accolto il ricorso in appello dello Snadir, affermando la giurisdizione del Giudice amministrativo, rimettendo la causa al Tar del Lazio per riesaminare le ragioni, nel merito, non affrontate dai citati giudici. Il Tar del Lazio, infatti, come scrive lo Snadir, aveva illegittimamente statuito la propria incompetenza a decidere sulla specifica questione.

Il contro ricorso dei precari storici di scienze della formazione primaria

Ma i ricorsi non sono tutti volti ad annullare la sentenza dell’aduannza Plenaria: infatti c’è anche quello dei precari storici, vincitori di concorso e laureati in Scienze della Formazione Primaria che hanno diffidato il Miur, gli Usr e gli Uffici Scolastici Territoriali “dal continuare a mantenere inseriti nelle GaE e nella prima fascia delle graduatorie d’istituto i meri diplomati magistrali”.

Non solo: i legali in questione hanno annunciato anche di avere messo “in mora i dirigenti dei predetti Uffici Scolastici per i danni sinora causati ai precari storici, ai vincitori di concorso e ai laureati in Scienze della Formazione Primaria, avvertendo l’Amministrazione che anche per i danni emergenti non si esclude di notiziare la Corte dei Conti attraverso l’inoltro di un’apposita relazione dettagliata”.

Possibili scenari

Le ipotesi di soluzione formulate in questi ultimi mesi che rimangono ancora tutte in piedi, considerando anche che la stessa ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha detto in più occasioni che la sentenza del Consiglio di Stato è servita per unificare un quadro giudiziario quanto mai frammentato, senza però abbandonare le istanze dei diplomati magistrale.

Tra le possibili soluzioni, ricordiamo, si va dalla graduatoria ad hoc riservata, all’anno di prova equivalente al concorso, fino al classico corso–concorso riparatore. Come non è da escludere, comunque, che venga applicato in toto il parere dell’adunanza plenaria, senza alcuna possibilità di rimanere nelle GaE.

Insomma, le settimane scorrono e l’incertezza sul futuro dei diplomati magistrale non cessa. Anzi.