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Diplomati magistrale, per gli assunti con riserva il contratto scade il 30 giugno

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Le giornate del 27 e 28 febbraio sono state contraddistinte dalla delusione e dalla rabbia da parte delle maestre diplomate magistrale. Infatti, è stato pubblicato il verdetto dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso, tramite due distinte sentenze, degli insegnanti. Le maestre, dopo la pronuncia definitiva del Consiglio di Stato, non hanno diritto a restare nelle Graduatorie ad esaurimento.

Fa fede però la sentenza di merito personale

Adesso quindi si attendono le sentenze di merito di ogni singolo ricorrente, che con ogni probabilità, si adegueranno tutte all’orientamento fornito da Palazzo Spada.
Ricordiamo che la sentenza non coinvolge chi ha già ottenuto la propria sentenza definitiva passata quindi in giudicato, ma solo chi ha ricorso pendente.

Gli assunti con riserva a tempo determinato e indeterminato terminano il 30 giugno

Adesso sarà applicato quanto previsto dal decreto dignità: le maestre sia con contratto a tempo determinato che a tempo indeterminato con riserva, avranno la scadenza del contratto fissata al 30 giugno 2019. Nell’idea del Governo, questi soggetti che concluderanno il loro servizio a giugno saranno stati impegnati nel concorso straordinario infanzia e primaria, la procedura riservata prevista proprio dal decreto dignità allo scopo di creare una nuova graduatoria ad hoc per le assunzioni.

Pochi posti e poche certezze per i vincitori del concorso straordinario

Ma i posti messi a bando dal concorso sono 12 mila, quindi se si guarda all’intera platea, solo una piccola parte vedrà la possibilità di entrare nelle graduatorie destinate all’assunzione. E per giunta i vincitori del concorso straordinario potrebbero attendere anche non poco: infatti, come riportato in precedenza, il decreto dignità sancisce per quanto riguarda le immissioni in ruolo, si assegni il 50% dei posti alle graduatorie ad esaurimento e il restante 50% ai concorsi. Nel caso si esauriscano le GaE, i posti residui confluiranno nella quota destinata ai concorsi. 

Per quanto riguarda la quota di assunzioni destinata ai concorsi, la situazione è un po’ complessa, nel senso che saranno i vincitori del concorso docenti 2016 ad avere la corsia preferenziale, e quindi i primi immessi in ruolo saranno proprio i soggetti presenti nelle graduatorie del concorso 2016.

Nel caso dovesse verificarsi un residuo di posti, per le assunzioni si pescherà dalle graduatorie dei concorsi infanzia e primaria, sia quello straordinario che quello ordinario, il cui bando potrebbe arrivare a breve, con quote del 50% ciascuno.

Quando si esaurirà anche la graduatoria del concorso straordinario i posti residui si assegneranno al nuovo concorso ordinario.

Gli immessi in ruolo dalla graduatoria del concorso straordinario, ricordiamo, saranno sottoposti, per la conferma dell’assunzione, al periodo di formazione e di prova.

Quindi, a ben vedere, la situazione non dovrebbe sbloccarsi in modo celere per la maggior parte dei partecipanti al concorso straordinario. Con il resto dei diplomati magistrale ad attendere il concorso ordinario infanzia e primaria.

Le ultime speranze: il 20 marzo si pronuncia la Cassazione

Adesso le speranze dei ricorrenti si riversano verso la Cassazione, che dovrà esprimere il proprio parere sull’argomento diplomati magistrale in Gae entro il 20 marzo.

Inoltre, il prossimo 7 maggio la Corte costituzionale si pronuncerà sul concorso riservato agli abilitati della scuola secondaria svolto nel 2018, sui cui pendono dubbi di incostituzionalità. Se la pronuncia dovesse confermare tali dubbi, sarà automatico mettere in dubbio la legittimità anche per il concorso straordinario infanzia e primaria, procedura riservata proposta dal Governo proprio per risolvere la questione diplomati magistrale.