Home Precari Diplomati magistrali: il tribunale di Como inserisce altri 100 docenti in Gae

Diplomati magistrali: il tribunale di Como inserisce altri 100 docenti in Gae

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In Lombardia è l’unico foro che in primo grado di giudizio sta “giustamente” inserendo i diplomati magistrali nelle Gae a seguito di ricorso presentato dagli interessati, e questo accade, nonostante il giudice cambi ad ogni sentenza.

Quindi il ricorso, evidentemente è più che fondato, contrariamente a quanto affermano i giudici degli altri tribunali lombardi, che sembrerebbe se ne stiano lavando le mani come Ponzio Pilato di questa grave ingiustizia perpetrata a danno dei docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002. Questa volta, addirittura 100 insegnanti, grazie a 3 ricorsi presentati dalla UIL Scuola lariana.

Esprimono forte soddisfazione il segretario generale della UIL Scuola di Como Gerardo Salvo ed il coordinatore precari Pierluigi Presta che, con il supporto dello studio legale Latino/Di Trani, hanno portato a casa quest’altra importante vittoria facendo soccombere in giudizio per l’ennesima volta l’amministrazione scolastica resistente, che continua ad ostinarsi a non volere inserire questi docenti nelle Gae, nonostante ne abbiano evidentemente tutto il sacrosanto diritto.

La sentenza n. 177/2016 R.G. 143/2016, emanata dalla Giudice Dott.ssa Sarah Gravagnola, è stata pubblicata lo scorso 11 luglio 2016. In essa si legge che il ricorso è fondato previa disapplicazione delle disposizioni del DM 235/2014, pertanto si condanna l’amministrazione scolastica ad inserire i ricorrenti nelle graduatorie ad esaurimento.

Ora, al di là delle aule giudiziarie amministrative e civili, che stanno decidendo a “macchia di leopardo” e pertanto generando solo malumori confusione ed ingiuste sperequazioni di trattamento verso lavoratori che hanno il medesimo diritto, oltre al pesante salasso economico che questi docenti sono costretti da mesi a subire per vedersi riconosciuto un diritto che dovrebbe già essere garantito dall’amministrazione scolastica, è ovvio che il problema va risolto politicamente. La maggioranza politica del PD, che si ostina a voler ancora escludere questi docenti dalle gae, deve prenderne atto ed accettare di buon grado il fatto che i diplomati magistrali hanno tutto il diritto ad essere inseriti nelle Gae, senza che vi sia un giudice del lavoro o amministrativo che lo stabilisca.

In uno Stato democratico ed in una Repubblica fondata sul Lavoro, “un diritto è un diritto”, e deve esserlo per tutti i cittadini ed i lavoratori che hanno i medesimi requisiti. Non si può scrivere che: “verranno inseriti nelle gae solo i ricorrenti che hanno ottenuto sentenza favorevole” come più volte ha scritto il Miur su note e circolari che si sono susseguite. Occorre un presa di coscienza seguita da un’azione politica seria e reale che ponga finalmente fine a questo scempio.