Home Attualità Diplomi falsi, il preside nascondeva 300 mila euro in contanti nella scatola...

Diplomi falsi, il preside nascondeva 300 mila euro in contanti nella scatola di scarpe

CONDIVIDI

Passano gli anni, le norme diventano sempre più cogenti, il ministero dell’Istruzione continua a dire che il livello di prevenzione è massimo; eppure il fenomeno dei diplomi falsi, rilasciato da certe scuole paritarie, continua ad imperversare e a coinvolgere un alto numero di cittadini. Soprattutto in determinate zone d’Italia.

Coinvolti tutti: presidi, docenti e amministrativi

Stavolta il caso è balzato sui mass media, perché i numeri emersi sono risultati impressionanti: ci sono ben 110 indagati, con circa 400 mila euro complessivi sequestrati.

Tra gli indagati vi sono dirigenti scolastici, insegnanti e personale di segreteria: tutti pubblici ufficiali in servizio in vari istituti scolastici.

Uno dei principali indagati, scrive l’Ansa, è l’ex deputato regionale, nonché dirigente scolastico, Gaetano Cani, di Canicattì, in provincia di Agrigento, al quale sono stati trovati sequestrati – in una scatola di scarpe custodita nella sua abitazione – la bellezza di 300 mila euro in contanti.

Quattro le scuole coinvolte

Erano quattro le scuole paritarie che “smerciavano” diplomi non meritati: l’istituto Pirandello di Licata, il Pirandello di Canicattì, l’Alessandro Volta di Canicattì, tutti nell’Agrigentino, e l’istituto San Marco di Acireale in provincia di Catania. Ammontano a ventidue i titoli di studio taroccati.

I risultati dell’inchiesta “Diplomat” sono stati illustrati dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e dai pm Simona Faga e Paola Vetro insieme al colonnello Giorgio Salerno, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa (città da dove era partita l’indagine per il coinvolgimento di una scuola di Ispica) e al maggiore delle Fiamme gialle Luigi De Gregorio.