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Dirigenti scolastici: contratto chiuso

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Si è conclusa nel pomeriggio del 29 novembre la trattativa per il contratto di 9mila dirigenti scolastici. Un paio di settimane addietro la trattativa aveva subito una brusca battuta di arresto con l’abbandono del tavolo da parte dell’Anp; pareva a quel punto che il contratto si potesse chiudere anche senza la firma del più rappresentativo sindacato della categoria, ma alla fine è prevalso il buonsenso e tutti hanno lavorato per giungere ad una soluzione condivisa.
Tutti i nodi più delicati sono stati sciolti, sia quelli di natura economica sia quelli normativi.
Sono state riviste le modalità di attribuzione dell’incarico che d’ora innanzi dovrà fare riferimento in modo esplicito gli obiettivi da raggiungere, definiti in relazione (e coerentemente) con i contenuti del Piano dell’offerta formativa della scuola.
Confermate anche le regole in corso sugli aspetti disciplinari: l’Aran avrebbe voluto introdurre meccanismi di tipo sanzionatorio che, secondo i sindacati,
sono incompatibili con lo statuto dirigenziale. Resta invece, ovviamente, la valutazione sui risultati. Il cui modello, però, terrà conto delle proposte che i sindacati hanno sviluppato nel corso degli ultimi tre anni. Per quanto concerne gli aspetti economici va precisato che con la firma del 29 novembre sono stati sottoscritti i contratti di due bienni (2002/2003 e 2004/2005); sul primo bienno l’aumento sarà di 235 euro, sul secondo di 215 anche se in realtà nell’immediato finirà in busta paga un importo complessivo di poco inferiore ai 400 euro mensili.
Tenuto conto che il contratto decorre dal gennaio 2002, gli arretrati raggiungeranno cifre non del tutto disprezzabili, intorno agli 8-9mila euro.
Riportiamo anche l’ipotesi di contratto per il 2° biennio economico 2004/2005 per il personale dirigente dell’Area V .