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Diritto di indire assemblea

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Le assemblee sindacali possono essere convocate anche dalle singole associazioni sindacali elette in seno alle RSU di scuola e non solo dalla RSU nel suo complesso: lo ha stabilito il Giudice del Lavoro del Tribunale di Civitavecchia che ha così accolto un ricorso presentato a suo tempo dall’Unicobas.
La sentenza è di estremo interesse perché rende di fatto illegittimi non solo comportamenti che stavano prendendo piede nelle singole scuole, ma anche disposizioni ministeriali e note interpretative dell’Aran.
La sentenza del Giudice di Civitavecchia mette in dubbio persino un passaggio del recentissimo CCNL del 15/02/2001 che – all’art. 13 – precisa che le assemblee possono essere indette "dalla RSU nel suo complesso e non dai singoli componenti, con le modalità dell’art. 8, comma 1, dell’accordo quadro sulla elezione delle RSU del 7 agosto 1998".
La sentenza argomenta che il principio dell’unitarietà nel funzionamento delle RSU di scuola non può comunque far venir meno "i diritti dei membri di minoranza della RSU che potrebbero non ottenere mai l’avallo delle proprie iniziative sindacali o potrebbero vedere limitate le stesse".
Per questi motivi il Giudice conclude in modo inequivocabile: "Deve, dunque, essere riconosciuto il diritto del sindacato ricorrente [Unicobas, n.d.r.] di indire assemblea, a nulla rilevando le disposizioni di segno contrario contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro di settore, in particolare il non chiaro disposto dell’art. 13 del contralto collettivo del 1995 e dell’art. 13 del contratto del 2001".
A conclusione del contenzioso, il Giudice del Lavoro ha dichiarato come antisindacale il comportamento del Ministero della Pubblica Istruzione, del Provveditorato agli Studi di Roma oltre che del dirigente scolastico della scuola media di Civitavecchia in cui era accaduto l’episodio.
Viva soddisfazione è stata espressa dal segretario nazionale dell’Unicobas Stefano d’Errico che definisce la sentenza "ineccepibile quanto coraggiosa" dal momento che "smantella di fatto il marchingegno vergognosamente antidemocratico messo in atto dai sindacati cosiddetti maggiormente rappresentativi".