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Disagio giovanile e scolastico, arriva lo psicologo “territoriale”?

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Servono 10mila sottoscrizioni da certificare nell’arco di 120 giorni: a raccoglierle sarà l’ordine degli psicologi della Campania che, in tal modo, vuole dar vita a una proposta di legge regionale che introduca lo psicologo “territoriale”. Si tratta di una figura professionale, in Italia ancora non presente, che opera specificatamente nel campo dei servizi sociali e della scuola. Certo, si tratta solo del primo passo. Per fare in modo che l’iniziativa possa essere approvata servirà il sì del Consiglio della Regione.
Intanto, però, la proposta di legge regionale merita attenzione perché si pone come uno strumento prezioso che andrebbe a colmare un vuoto, quale è quello dell’assistenza psicologica sociale e scolastica. Vale la pena ricordare, infatti, che non sempre gli istituti danno ascolto alle indicazioni normative e ai solleciti degli stessi ordini degli psicologi: per ascoltare e consigliare i giovani studenti, infatti, occorre essere laureati in psicologie ed essere iscritti allo specifico albo. Mentre spesso le scuole affidano questi delicati ruoli a docenti o esperti che non hanno questo genere di competenze specifiche. Trasformalo il servizio dello psicologo `territoriale’ in una ‘voce amica’ non sempre efficace. E, a volte, inadeguata per fronteggiare certe problematiche giovanili.
Entrando nel dettaglio, il progetto campano di psicologia del territorio, così come recita l’articolo 2 del, è finalizzato a “interventi in contesti residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociale, in centri di accoglienza per donne maltrattate, a favore di soggetti fragili minacciati o vittime di violenza fisica, sessuale e psicologica, di famiglie con membri affetti da disabilità, famiglie ad alto rischio di disgregazione, impegnate nei percorsi di affido e adozione, interventi in favore di minori e adulti con carichi penali o mirati a favorire la piena integrazione di cittadini immigrati“.
Il testo prevede, inoltre, interventi di “informazione e consulenza finalizzati al benessere della scuola, al successo formativo e alla prevenzione“, nonché al “contrasto del disagio giovanile e dei comportamenti a rischio“.

Il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Raffaele Felaco, ha sottolineato in conferenza stampa a Napoli come, fino a questo momento, la presenza dello psicologo sia stata contemplata “esclusivamente nel campo della sanità e non nell´area dei servizi sociali e della scuola, a differenza della gran parte dei Paesi più progrediti dell´Unione europea e del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti“. “Con questa proposta di legge – ha aggiunto – si colma questo vuoto legislativo, cogliendo un bisogno da sempre presente nelle comunità sociali e scolastiche e passando dal concetto di consulenza individuale e centrata sul disagio a un modello di interventi sistemici e comunitari“.
Per la prima volta – ha sottolineato Felaco – si discute sull´opportunità di stabilizzare la figura dello psicologo nell´ambito dei servizi sociali e della scuola. Si tratta di un´esigenza da sempre sentita tra i cittadini, sulla quale però il legislatore non è ancora intervenuto per istituzionalizzare la situazione“.
In caso di esito positivo nella raccolta delle firme e di approvazione da parte del Consiglio regionale, spetterà ai 52 Ambiti territoriali per i Piani sociali di zona la realizzazione di tale sistema. “Affinché si completi l´iter legislativo – ha concluso Felaco – occorre una volontà politica. L´unica arma che abbiamo per condizionarla è la volontà popolare. La raccolta delle firme serve proprio per dimostrare alle Istituzioni regionali che c´è una volontà diffusa e che non si tratta di una proposta che interessa solo alla categoria”.