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Disoccupazione giovanile, Italia al 38%, Germania al 7%: la Buona Scuola non può fare molto

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A conferma delle parole di Susanna Camusso sul boom di giovani disoccupati in Italia ci sono i dati, che non necessitano di commenti.

“Secondo una rilevazione datata dicembre 2015 – ha scritto il Sole 24 Ore -,  il tasso di disoccupazione in Italia è del 37,9%, in Germania del 7%, in Grecia del 48,6%. Il tasso medio dell’Eurozona è del 22%. Nel 2007 il nostro Paese ha avuto un livello di disoccupazione molto basso (disoccupazione giovanile al 19,4%, disoccupazione totale al 5,9%) a dimostrazione del fatto che l’euro, adottato già da tempo, non rientra tra i fattori che influenzano l’occupazione”.

Attraverso la Buona Scuola, il Governo ha cercato di dare una risposta a questi numeri inequivocabili, introducendo forme obbligatorie di alternanza scuola-lavoro in tutti gli ultimi tre anni delle scuole superiori. Eventuali effetti positivi si avranno, tuttavia, solo tra alcuni anni. E anche sul fronte della spinta agli incentivi all’orientamento pre e post-diploma.

Anche l’assunzione di quasi 90mila docenti precari in un solo anno, derivante sempre dalla Legge 107/15, un numero che non ha precedenti, potrebbe rientrare in questa politica. Senza contate che la spinta per il boom di immissioni in ruolo deriva, principalmente, dalle indicazioni provenienti dalla Commissione di Giustizia Europea nell’ambito dell’abuso di precariato. E, in ogni caso, si tratta di supplenti o vincitori di concorso non più tanto giovani. Con molti altri, almeno 100mila, ancora in lista d’attesa e che “scalpitano” per arrivare pure loro all’agognato ruolo.

 

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