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Distrutta la Città della Scienza di Napoli. Duro colpo alla divulgazione scientifica

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Sono 160 i dipendenti, angosciati per il loro futuro occupazionale; gli stessi timori coinvolgono le tante competenze che lavoravano nell’indotto creato dal museo. L’area distrutta dalle fiamme è stimata in 10-12 mila metri quadrati, in altre parole l’intero centro a eccezione del «teatro delle Nuvole», un corpo separato che ospitava rappresentazioni. 
La Città della Scienza è stata realizzata nel 1996 grazie ad un Accordo di Programma sottoscritto fra Ministero del Bilancio, Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune di Napoli e la Fondazione IDIS.. Negli anni 1992-93 è stato elaborato il progetto di Città della Scienza ed è stato inaugurato il primo insediamento a Bagnoli. 
Nel 1994 la Regione Campania e il MURST (oggi MIUR) approvarono il progetto per la quale implementazione fu acquisita la fabbrica FICPC della Campania gruppo Federconsorzi e finanziato il I lotto del progetto. Nel 2001 fu inaugurato il Science Centre nella sua configurazione finale e nel 2003 il progetto fu completo con l’apertura del “Centro Congressi”, del “Centro di Alta Formazione” e del Business Innovation Centre. Oggi la “Fondazione Idis-Città della Scienza” vanta, tra i suoi organi di governo, grandi nomi del panorama politico, culturale e scientifico locale e nazionale, come Vincenzo Lipardi, Mario Raffa, Pietro Greco e Rita Levi-Montalcini recentemente scomparsa. 
Con l’incendio di oggi la divulgazione scientifica del nostro Paese subisce un duro colpo, che obbliga il mondo dell’istruzione a rimboccarsi le maniche nel tentativo di una difficile ricostruzione.