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Docente tutor, Valditara: “Porre studenti al centro. Rivoluzione tecnologica a scuola? C’è bisogno del contributo dei docenti”

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Giovedì 23 marzo, all’Accademia dei Lincei a Roma, si tiene il convegno “L’insegnamento della matematica: criticità, nuove sfide, idee” in cui si confrontano, tra gli altri, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi e il presidente dell’Unione Matematica Italiana, Piermarco Cannarsa.

Ecco le parole di Valditara: “Garantire pari opportunità a tutti i ragazzi è una questione di equità. Non c’è una correlazione stretta tra provenienza da una famiglia benestante e risultati scolastici. Una grande opportunità ce la fornisce il Pnrr, che richiede però il ripensamento di tutta l’offerta formativa. Abbiamo stanziato milioni per l’insegnamento delle materie Stem, per la riduzione del divario di genere, per la formazione degli insegnanti. Dobbiamo recuperare i gap che penalizzano in particolare le studentesse e le regioni del Sud, per questo metteremo a disposizione 660 milioni di euro per potenziare l’insegnamento STEM”.

In collaborazione con l’Accademia dei Lincei e con l’Unione Matematica Italiana, il Ministero ha allo studio modalità didattiche nuove e sempre più efficaci, e ha proposto all’Accademia di contribuire alla formazione dei docenti STEM.

“Le materie Stem sono importanti perché sempre più lavori richiederanno queste competenze e potranno favorire l’ascensore sociale, fermo dagli anni 70. Nel 2022 siamo ritornati ai risultati del 2020. Dobbiamo immaginare un cambiamento della didattica con una personalizzazione. Il docente tutor dovrà svolgere proprio questo. Questo significa porre lo studente al centro. Importante anche l’orientamento, con un docente orientatore, per tirar fuori i talenti dei ragazzi e mettere loro davanti le potenzialità lavorative”.

“Valorizzeremo anche le Olimpiadi della matematica”, ha aggiunto il Ministro, “occorre stimolare un cambiamento culturale che generi interesse ed entusiasmo nei giovani su tutto il territorio nazionale verso discipline fondamentali per una piena cittadinanza attiva e per la crescita del Paese”.

L’intelligenza artificiale sostituirà l’apporto del docente?

“Particolarmente importante lo studio delle materie scientifiche in un’epoca dove domina l’Intelligenza Artificiale, che non potrà mai sostituire l’opera di umanizzazione del docente. Sarà di supporto, dovrà essere governata, ma non lo sostituirà. La scuola non deve insegnare ad usare le nuove tecnologie; dobbiamo formare i ragazzi ad avere la mentalità giusta per usarle, per padroneggiarle. Per questa rivoluzione abbiamo bisogno del contributo di tutti. Molto dipende dalla capacità di stimolare entusiasmo. Abbiamo bisogno del contributo di tutti ma anche dei docenti, di una straordinaria collaborazione. Solo i docenti possono fornire consigli concreti sulle necessità e le criticità dell’insegnamento. Dobbiamo guardare agli altri Paesi, grazie agli Invalsi”.

L’importanza della matematica

“La matematica non è imparare a memoria delle formule, ma capire come applicarle. L’approccio didattico che sembra funzionare meglio è quello del problem solving. Si usa così la matematica per risolvere un problema reale. L’astrazione nasce più facilmente se lo studente parte da problemi concreti. Solo così si vince la sfida e si riescono ad appassionare i giovani”.

“Questo modo di pensare deve accompagnare lo studente nella vita di tutti i giorni. La matematica è uno strumento utile per capire meglio la realtà. Occorre individuare il percorso formativo da seguire. I Lincei possono svolgere un ruolo fondamentale nella formazione se riusciamo a mettere a sistema questa collaborazione. Credo che sia anche importante monitorare i risultati: qualsiasi percorso innovativo deve essere poi sostanziato da una analisi dei risultati concreti”.

“Il percorso necessita la collaborazione di tutti. Anche un grande cammino inizia con un primo passo, che diventa significativo se fatto insieme”, ha concluso il ministro.

L’intervento del premio Nobel Parisi

“Non si parla abbastanza dell’importanza di laboratori scientifici a disposizione degli studenti di tutte le scuole, dalle elementari alle superiori. I ragazzi devono poter toccare con mano, provare in prima persona perché in questo modo nasce una comprensione più profonda che verrà poi ricordata per il resto della vita”. Ha affermato il Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, intervenuto al convegno.

“Dobbiamo dar loro gli strumenti per capire quello che succede intorno, fare scelte consapevoli, rendersi conto dei problemi della società, che sono sempre più intrecciati a temi scientifici” ha detto inoltre il fisico e Vicepresidente dei Lincei.