Altra questione da tenere in considerazione è quella dei codici mancanti degli strumenti jazz/moderni nei licei musicali. Ecco una riflessione proposito dell’iniziativa “Dillo al Ministro” .
“Speriamo che questo nuovo governo risolva finalmente il problema dei codici mancanti degli strumenti jazz/moderni La Senatrice Russo e la sottosegretaria On. Azzolina con il passato governo avevano sottoscritto delle interrogazioni parlamentari a riguardo, ma con il Ministro precedente non si è riusciti a risolvere la situazione. A dicembre terminerà l’Orientamento nelle scuole e non vorremmo che per il terzo anno di fila i ragazzi non potessero iscriversi a strumenti come la chitarra elettrica, il basso elettrico, il canto moderno, la tastiera, la batteria, tutti i fiati e archi della tradizione jazzistica, soltanto perché non sono strumenti della tradizione classica rendendo, in questo modo, le lauree in strumento jazz non spendibili ai fini dell’insegnamento.
La soluzione che aveva ipotizzato l’ex Ministro Bussetti in risposta all’interrogazione della Senatrice Russo è assurda in quanto non si può equiparare una chitarra elettrica ad una classica o un contrabbasso a un basso elettrico o il canto lirico al canto moderno ecc. Sono percorsi differenti fin dalle prime lezioni e che pertanto necessitano di una regolamentazione specifica ai fini dell’insegnamento. Il problema è molto semplice da risolvere: basterebbe creare dei sottocodici jazz nella A055 (come già ci sono per gli strumenti classici).
In questi due anni ci siamo riuniti in un Coordinamento nazionale di circa 2000 docenti e abbiamo ottenuto il sostegno di illustri musicisti come Paolo Fresu o Scott Henderson, della stampa e dei tg nazionali e molto altro (a questo proposito lascio tutti i link in calce).
La prossima estate ci sarà l’aggiornamento delle graduatorie di istituto e ci auguriamo in quella sede, di poter entrare in graduatoria nel nostro specifico strumento e che i ragazzi possano ricominciare a studiare questi strumenti musicali già dal liceo.
Siamo in tanti e molto demoralizzati dopo due anni in cui abbiamo perso il lavoro e in cui i ragazzi sono stati reindirizzati su strumenti classici. Una situazione assurda per non dire incostituzionale”.
Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero. (CLICCA QUI PER PARTECIPARE).
Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.
Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.
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