Home Politica scolastica Docenti paritarie e di formazione professionale: Italia Viva chiede pari dignità con...

Docenti paritarie e di formazione professionale: Italia Viva chiede pari dignità con i prof delle statali

CONDIVIDI

Il dibattito parlamentare sulla conversione del decreto legge scuola si preannuncia vivace.
I nodi da risolvere sono numerosi, il più complesso è certamente quello del trattamento da riservare ai docenti delle scuole paritarie.

La posizione di Italia Viva

Italia Viva ha tutte le migliori intenzioni di dare battaglia, come sta preannunciando il deputato Gabriele Toccafondi capogruppo di IV nella Commissione Cultura della Camera.
“I passi avanti del decreto scuola sono evidenti rispetto alla bozza del precedente governo – sostiene Toccafondi – ma adesso è necessario proseguire perché la scuola se è tutta pubblica non può dividersi in serie A o serie B”.
L’esponente di Italia Viva solleva un problema sul quale nessuno si era finora soffermato: “Abbiamo sempre sostenuto che quanto vale per i docenti delle scuole statali deve valere anche per i docenti che insegnano nei percorsi delle scuole paritarie e di quelli dell’ IeFP (istruzione e formazione professionale)”.
“I percorsi di IeFP
– sottolinea Toccafondi – sono finalizzati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione, sono percorsi scolastici formativi gestiti dalle regioni, rientrano nel sistema di istruzione nazionale e fanno un lavoro fondamentale contro l’abbandono scolastico.”
“Per questi motivi –
conclude il parlamentare di IV – ai docenti che ci insegnano va riconosciuta la stessa possibilità delle altre realtà scolastiche statali.  Per le scuole non statali e per gli IeFP non chiediamo vantaggi, solo pari dignità, sia per l’abilitazione che per le assunzioni”.

In Commissione si parte il 12 novembre

L’esame del decreto scuola prenderà avvio di fatto martedì 12 presso la Commissione Cultura della Camera con una serie di audizioni delle organizzazioni sindacali e delle associazioni professionali.
Alle ore 18 di mercoledì 13 scadono invece i termini per la presentazione degli emendamenti. Il dibattito entrerà nel vivo martedì 19, in modo da consentire il passaggio in aula nella settimana successiva.