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I docenti di ruolo chiedono l’avvio delle “attività formative” per la mobilità

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Il Miur ha reso noto che “nei due bandi di concorso per dare attuazione alla fase transitoria prevista dal Decreto Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017 (concorso per abilitati, concorso per laureati con 3 anni di servizio ma senza abilitazione) si daranno risposte anche ai docenti di ruolo in attesa di conseguire un’ulteriore abilitazione”. Il primo ad essere bandito, in anticipo, sarà quello riservato ai docenti in possesso di abilitazione.

Da questa prima notizia abbiamo appreso  l’esclusione dei docenti di ruolo. La nota che ci conforta è l’articolo 4 comma 3: sono organizzate specifiche  attività formative riservate a docenti di ruolo in servizio che consentano  di integrare la loro preparazione al fine di poter svolgere insegnamenti anche in classi disciplinari affini o di modificare la propria classe disciplinare di titolarità  o  la  tipologia  di  posto  incluso  il passaggio da posto comune a posto di sostegno e viceversa, sulla base delle norme e nei limiti previsti per la mobilità professionale  dal relativo contratto collettivo nazionale integrativo.

Noi chiediamo un’altra abilitazione, nonostante il ruolo, perché sentiamo vitale il cambiamento.  Ci auguriamo di ricevere anche noi, al più presto, le risposte che attendiamo da anni, e conoscere i tempi e soprattutto le modalità delle attività di cui all’art. 4 , in modo da poter chiedere passaggio per l’anno scolastico 2018/2019.

Non abbiamo mai compreso per quale motivo dal lontano anno 2.000 non sono state organizzate “attività formative” all’interno della stessa amministrazione, eppure conosciamo  bene il mondo della scuola, perché  avendo alle spalle tanti anni di insegnamento ed esperienza e aggiornamento continuo,  conosciamo sicuramente tutte le tematiche richieste in campo pedagogico e didattico come richiesto dagli attuali programmi ministeriali.

Ci auguriamo, per tanto, un risposta positiva anche per i docenti della scuola d’infanzia e primaria, docenti che hanno conseguito i titoli necessari per  approdare alla scuola secondaria.

di Rosaria Arciello