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Educazione affettiva e sessuale: continua l’esame del ddl Valditara, il percorso sarà lungo; la norma potrebbe entrare in vigore nel 2026/27

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E’ ripreso in Commissione Cultura della Camera l’esame del disegno di legge sul consenso informato dei genitori per la partecipazione degli studenti alle attività di educazione sessuale ed affettiva.

La settimana scorsa la Commissione aveva deciso di abbinare il ddl del ministro Valditara alle due proposte, una del deputato leghista Rossano Sasso e una seconda di un gruppo di parlamentari di Fratelli d’Italia.
Rossano Sasso, che svolge le funzioni di relatore del provvedimento, aveva annunciato che sarebbe stato predisposto un testo unificato.
In realtà nella seduta del 2 luglio lo stesso Sasso ha chiarito che, di qui in avanti, si lavorerà sul testo base di Valditara.
Quanto contenuto negli altri 2 disegni di legge potrà essere eventualmente utilizzato per emendamenti e modifiche.
E così per il momento viene accantonato anche l’intero articolo 1 del progetto di legge Sasso che così recita: “Nelle scuole di ogni ordine e grado è consentito il riconoscimento dell’identità di genere delle studentesse e degli studenti, limitatamente alle attività in ambito scolastico, con indicazione del sesso diverso da quello enunciato nell’atto di nascita”.
Ma c’è di più: sempre il ddl Sasso parla di educazione sessuale ed affettiva, mentre quello ministeriale si limita al tema della sessualità.
Il progetto di Fratelli d’Italia prevede addirittura il consenso per attività di “educazione etica” (sarà interessante capire come questo dato potrà essere ripreso nel testo definitivo).

Nel corso della seduta della Commissione, il relatore Sasso ha rilevato come l’intenzione del Governo sia quella di affrontare i temi attinenti alla sessualità nell’ambito della sola scuola secondaria, richiedendo il preventivo consenso dei genitori circa la partecipazione dei propri figli alle eventuali attività in materia che saranno organizzate dagli istituti scolastici, di informare i genitori circa i contenuti delle medesime e di conoscere le competenze dei soggetti chiamati a rendere la formazione.

Il presidente della Commissione Mollicone ha già annunciato che nelle prossime sedute si proseguirà con le audizione (pare che ne siano previste non meno di un centinaio).
Questo significa che, nel concreto, si inizierà a discutere nel merito del provvedimento non prima di settembre.
Nella migliore delle ipotesi il ddl potrebbe quindi concludere l’iter parlamentare entro la fine del 2025.
Le nuove regole, pertanto, potrebbero entrare in vigore a partire dal 2026/27.