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Educazione gender nelle scuole, Usr Lazio ritira linee guida e sospende il corso

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Dopo le polemiche scatenate in seguito al vademecum con le linee guida sulla promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere, l’Usr Lazio ha ritirato il documento e sospeso il corso di formazione in programma a settembre. La circolare è stata firmata dal direttore generale Rocco Pinneri e inviata alle istituzioni scolastiche statali e paritarie, ai Cpia e per conoscenza gli Uffici scolastici provinciali del Lazio.

Le motivazioni sono da addebitare “all’utilizzo senza alcuna autorizzazione da parte dell’istituto ‘Metafora’ del logo dell’Azienda abusando di un rapporto di convenzione in corso nella sua collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale”. Ciò è emerso dal comunicato stampa dell’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma. Il documento era stato diffuso come materiale di preparazione per un corso di formazione per i docenti da tenersi a settembre su come affrontare la varianza di genere nelle scuole. “La fiducia nel pedigree del documento – conclude la nota – non può che essere incrinata dal fatto di aver appreso che l’estensore avrebbe una affiliazione scientifica diversa da quella che era stata rappresentata a questo Ufficio”.

Molti studenti avevano appreso di buon grado la notizia dell’iniziativa affermando “Era ora” con riferimento alle campagne di sensibilizzazione riguardo alla tematica gender.

Favorevole ad affrontare il tema anche il presidente dell’Anp Antonello Giannelli che all’Adnkronos ha dichiarato: “E’ una tematica che non possiamo ignorare, sta a noi preparare le nuove generazioni e gestire la complessità sociale con serenità e col massimo rispetto reciproco. Bisogna mettere nelle condizioni di affrontare le situazioni esistenti nelle varie realtà, facendo ricorso a professionisti preparati. Quello dell’identità di genere – spiega Giannelli – , è un tema scottante che non può essere solo oggetto di prese di posizione ideologiche. La scuola è, per eccellenza, luogo di crescita, conoscenza e confronto”.

Contrari alle iniziative invece le associazioni in favore della famiglia, la Lega regionale e il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso: «Ho personalmente informato i massimi vertici del ministero dell’Istruzione sulla condotta dell’USR del Lazio, tra l’altro sottolineando come si sia agito in esplicita violazione di una circolare del 2015 dello stesso Ministero: in quel documento si ribadisce come le ideologie gender non rientrino tra le conoscenze sui diritti e i doveri dei cittadini da trasmettere agli studenti e siano da considerare pratiche estranee al mondo educativo. Il Ministero, quindi, ha già stabilito che le teorie sull’identità di genere non devono essere confuse con insegnamenti sacrosanti come il rispetto di tutte le persone, il rifiuto di qualsiasi forma di discriminazione e il contrasto a ogni tipo di violenza e bullismo. Bambini e ragazzi – conclude Sasso – vanno accompagnati con amore e rispetto nell’educazione e nella formazione, non trasformati in bersagli della propaganda politica».

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