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Educazione sessuale a scuola con consenso informato, Vecchioni: “I genitori devono stare zitti e a casa”. E le altre materie?

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Si fa gran parlare della misura presentata al Consiglio dei Ministri dello scorso 30 aprile voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara relativa alla richiesta di consenso informato da parte dei genitori per attività di educazione sessuale o affettiva a scuola.

Vecchioni e la provocazione

A dire la sua è stato anche il cantante ed ex docente Roberto Vecchioni, nel corso della puntata di sabato 3 maggio della trasmissione In Altre Parole in onda su La7. Il canta-professore, sollecitato dal conduttore Massimo Gramellini, ha risposto ridendo e poi dicendo: “Intanto speriamo di non saperli mai i contenuti. I genitori devono starsene a casa loro, tanto per cominciare, e star zitti”.

Poi, la provocazione: “Io do il consenso al fatto che si faccia l’educazione sessuale ma non la do per storia o filosofia. Siamo lì. La filosofia può essere insegnata da un marxista e allora i genitori possono dire che non vogliono. Parlare di educazione sessuale ha due poli: anatomia e lo stare insieme. In questo ultimo caso la cosa è diversa. Non andranno molti laici a insegnare questo, ci saranno molti cattolici e molti di destra”, ha concluso.

Consenso informato attività di educazione sessuale, Valditara chiarisce

Ecco le parole di Valditara in conferenza stampa: “Con i due provvedimenti manteniamo le promesse fatte. Sul consenso informato, sottolineo alcuni principi come l’articolo 30 della Costituzione che stabilisce che spetta ai genitori educare i propri figli. La nostra Costituzione mette al centro la persona e la scuola mette al centro lo studente”.

“Con questo provvedimento intendiamo rafforzare l’alleanza scuola-famiglie come abbiamo fatto con la circolare sui compiti e sottolineiamo la libertà educativa e garantire l’autonomia. I genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche su temi sensibili come la sessualità. Per attività extra curriculari in ambito di sessualità, le scuole devono acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori in base a preventive informazioni esaurienti, sui soggetti coinvolti e sul materiale didattico”.

“Per le attività di ampliamento dell’offerta formativa da svolgersi obbligatoriamente, le scuole devono fornire agli studenti un’attività formativa alternativa laddove sia stato negato il consenso. Non potrà fare questi corsi chiunque, devono avere requisiti precisi”.