Home Attualità Educazione sessuale e affettiva: il disegno di legge Valditara rallenta già; la...

Educazione sessuale e affettiva: il disegno di legge Valditara rallenta già; la prossima settimana la Commissione passa ad altro

CONDIVIDI

Come avevamo preannunciato, l’approvazione della legge sul consenso informato non è affatto imminente, tutt’altro.
La prossima settimana, infatti, la Commissione Cultura della Camera non se ne occuperà affatto e non ci saranno neppure audizioni nel merito.
Dopo un primo avvio “scoppiettante” con un confronto fra le diverse proposte sul tappeto, quella del ministro Valditara e quelle di Rossano Sasso (Lega) e di Fratelli d’Italia, il presidente della Commissione Mollicone aveva annunciato l’intenzione di predisporre un testo unificato.
Nella seduta successiva, il relatore Sasso aveva invece chiarito che di qui in avanti, si lavorerà sul testo base di Valditara.
Quanto contenuto negli altri 2 disegni di legge potrà essere eventualmente utilizzato per emendamenti e modifiche.
E così per il momento viene accantonato anche l’intero articolo 1 del progetto di legge Sasso che così recita: “Nelle scuole di ogni ordine e grado è consentito il riconoscimento dell’identità di genere delle studentesse e degli studenti, limitatamente alle attività in ambito scolastico, con indicazione del sesso diverso da quello enunciato nell’atto di nascita”.
Ma c’è di più: sempre il ddl Sasso parla di educazione sessuale ed affettiva, mentre quello ministeriale si limita al tema della sessualità.
Il progetto di Fratelli d’Italia prevede addirittura il consenso per attività di “educazione etica” (sarà interessante capire come questo dato potrà essere ripreso nel testo definitivo).
Nel corso dell’ultima seduta della Commissione, il relatore Sasso ha rilevato come l’intenzione del Governo sia quella di affrontare i temi attinenti alla sessualità nell’ambito della sola scuola secondaria, richiedendo il preventivo consenso dei genitori circa la partecipazione dei propri figli alle eventuali attività in materia che saranno organizzate dagli istituti scolastici, di informare i genitori circa i contenuti delle medesime e di conoscere le competenze dei soggetti chiamati a rendere la formazione.

Tenuto conto che nel mese di luglio la Camera sarà impegnata nell’esame di alcuni decreti legge in scadenza, non è neppure sicuro che le audizioni in programma (un centinaio) possano essere portate a termine prima della pausa estiva.
Questo significa che, nel concreto, il lavoro non prendere avvio prima della fine di settembre.
Si conferma così la previsione che, nella migliore delle ipotesi, le nuove regole potranno entrare in vigore a partire dal 2026/27.