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Elezioni 2022, un sindaco non interrompe le lezioni e sposta i seggi in palestra: “garantire diritto di voto e di studio”

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Le prossime elezioni del 25 settembre si avvicinano e diverse scuole sono state designate per la consultazione elettorale. Ciò, ovviamente, significa che ci sarà uno stop delle lezioni per due giorni (sabato e lunedì) per permettere di organizzare i seggi per tempo. Per il sindaco di Castello d’Argile (BO) questa decisione lede il diritto allo studio e così ha deciso di spostare i seggi in palestra.

Il primo cittadino, Alessandro Erriquez, ha dichiarato alla stampa: “Finora i seggi erano nelle scuole elementari, con lo spostamento nella palestra i bambini non perderanno neppure un giorno di lezione. Terremo insieme le votazioni, riuscendo a garantire il diritto di voto senza scalfire quello allo studio e al lavoro dei genitori, non più costretti a prendere giorni di ferie o permessi per far fronte a soste forzate”

Ma quali sono le regole da seguire per il personale scolastico?

Nel caso in cui l’intera scuola venga chiusa per la consultazione elettorale, tutte le attività di quella scuola sono sospese, gli alunni rimangono a casa e nessun lavoratore, sia esso dirigente scolastico, Dsga, docente o Ata, è tenuto a prestare servizio, né a recuperare le ore non svolte. Se la consegna della scuola avviene al termine della sessione antimeridiana, quindi si effettua la chiusura dell’edificio a partire dal pomeriggio, non hanno obblighi di servizio i lavoratori (docenti e Ata) impegnati in quella fascia oraria, né sono tenuti ad anticipare o restituire la mancata prestazione.

LEGGI TUTTE LE REGOLE DA SEGUIRE E GLI OBBLIGHI DEL PESONALE