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Evasione Cineca, il buco è di 100 milioni e il Miur non dice nulla

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E’ più grosso di quello prospettato qualche settimana fa il buco di evasione fiscale del Cineca, Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro formato da 70 università italiane, 8 Enti di Ricerca Nazionali e il MIUR. Ma lo stesso Ministero di Viale Trastevere non interviene, al momento, sulla vicenda. Eppure, il controllo e la vigilanza del Consorzio spetterebbe proprio al Miur.

Evasione fiscale e contributi pubblici ad un’impresa commerciale

Sono le ultime novità riportate da Il Fatto Quotidiano, che già aveva sollevato la questione per primo.

Le operazioni contestate sono: evasione di Iva, Ires e Irap, omessa fatturazione di operazioni imponibili quantificate come “prestazioni esenti”, imposte sugli acquisti detratte indebitamente. Ma desso c’è di più: tra i meccanismi che hanno portato alla maxi evasione anche il tentativo di occultare l’anomalia dei contributi pubblici a un’impresa commerciale.

La cifra enorme è dovuta soprattutto ai mancati versamenti tra il 2011 e il 2015 delle imposte sulla quota di contributi ricevuti annualmente dal Miur proprio per i servizi: nei bilanci, infatti, venivano contabilizzati nel patrimonio netto anziché come contributi in conto capitale, così da sparire dal conteggio delle “sopravvenienze attive” da imputare ai fini delle imposte su redditi e attività produttive.

Caduta offerta di riconciliazione

Eppure, riporta Il Fatto Quotidiano, c’è stata un’offerta di riconciliazione del Fisco per 25 milioni di euro. Ma non solo. C’è anche una sentenza esecutiva che ha imposto al consorzio delle università di restituire 18,7 milioni di euro e un’altra pendente per altri 25,5, ovvero i contributi ministeriali erogati dal Miur per le attività di supercalcolo che il Tar ha imposto di restituire allo Stato perché di fatto si configurano come aiuti di stato a un’impresa, perchè, il Cineca non è ente pubblico ma – come recita il primo articolo del suo statuto – un ente di diritto privato.
Ed è questo il punto saliente su cui si concentra il discorso: si tratta di un’attività prevalentemente commerciale, che, anche se di natura pubblica, resta privata.

Ad ogni modo, il Miur e l’Ente hanno deciso di non patteggiare col Fisco la riduzione. I motivi sono essenzialmente due: da un parte è in corso il tentativo di difendere su tutta la linea le ragioni dell’ente, sulla non imponibilità del contributo pubblico erogato ogni anno per 11 milioni di euro che Cineca utilizza al servizio delle università consorziate per le attività di “supercalcolo”.
Mentre dall’altro lato, si prova a non incorrere in conseguenze penali non indifferenti.

Anche per questo il Ministero avrebbe chiamato in causa l’Avvocatura dello Stato, il cui parere potrebbe rendere chiaro il percorso da seguire per il Miur per quanto riguarda la vicenda.

Cosa è il Cineca

Cineca, così come descritto sul sito dell’associazione, è un Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro formato da 70 università italiane, 8 Enti di Ricerca Nazionali e il MIUR.

Costituito nel 1969 (come Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell’Italia Nord Orientale), oggi il Cineca è il maggiore centro di calcolo in Italia, uno dei più importanti a livello mondiale. Operando sotto il controllo del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, offre supporto alle attività della comunità scientifica tramite il supercalcolo e le sue applicazioni, realizza sistemi gestionali per le amministrazioni universitarie e il MIUR, progetta e sviluppa sistemi informativi per pubblica amministrazione, sanità e imprese.

Punto di riferimento unico in Italia per l’innovazione tecnologica, con sedi a Bologna, Milano e Roma e oltre 700 dipendenti, il Cineca opera al servizio di tutto il sistema accademico, dell’istruzione e della ricerca nazionale.