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“Faremo esplodere tutto”, alunni e genitori ricevono messaggio di minaccia: due scuole evacuate, ma era uno scherzo

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Mattinata movimentata quella di oggi, 10 marzo, nelle scuole milanesi. In due istituti è scoppiato il panico a causa di un falso allarme bomba (rivelatosi poi uno scherzo telefonico) e una manifestazione autonoma poi gestita da una dirigente scolastica senza tensioni.

Il messaggio di minaccia

Come riportano Ansa e Fanpage, stamattina genitori e alunni delle due scuole hanno ricevuto il messaggio “Faremo esplodere tutto domani alle 11:00. Questa volta non è uno scherzo”.

I due istituti sarebbero stati evacuati dopo le nove e mezza in seguito ad un messaggio di minaccia in cui uno sconosciuto annunciava la presenza di un ordigno esplosivo all’interno di un liceo. Sul posto sarebbero giunti i mezzi della questura, insieme agli artificieri. In seguito agli accertamenti, verso le undici e mezza, gli studenti sarebbero però stati fatti rientrare nelle aule scolastiche.

Liceali si rifiutano di entrare a scuola

Alle 8 invece, un folto gruppo di liceali si è rifiutato di entrare a scuola nel contesto di una trattativa sulla cogestione avviata dagli studenti con la direzione scolastica. Anche in questo caso tutto si è risolto nell’arco della stessa mattinata grazie alla mediazione della preside. Non risultano denunce.

“Non conoscevamo le conseguenze”

Sono tanti i casi di falsi allarmi bomba che ogni anno si verificano nelle scuole, lanciati da anonimi o dagli stessi studenti in vena di fare scherzi di cattivo gusto. Uno di questi ha ricevuto una punizione per un falso allarme lanciato nel 2023.

Come riporta Il Messaggero, lo studente 16enne che quasi due anni fa ha fatto evacuare la sua scuola, un istituto di Teramo, eviterà la condanna. Il giovane, denunciato all’epoca dai Carabinieri, ha visto accolta la sua istanza di messa alla prova avanzata dal suo difensore, all’esito della quale il giudizio verrà dichiarato estinto e non ci sarà condanna.

Così come il minore ha spiegato al giudice, il suo voleva essere solo uno scherzo, “ma non conoscevamo le conseguenze”, ha detto. E ha parlato al plurale perché con lui quella mattina c’erano altri compagni che sapevano della bravata che stava per fare.

Un gesto sconsiderato che ha mobilitato gli artificieri oltre alle altre forze dell’ordine e ai vigili del fuoco, ma ha pure impedito a tutti gli studenti di fare lezione. Sono stati i Carabinieri, il giorno successivo, ad identificarlo e a denunciarlo per procurato allarme.

Il 16enne adesso è riuscito ad ottenere la messa alla prova che comporterà un periodo di otto mesi di volontariato dopo aver dimostrato al giudice la sua intenzione di avviare un processo di cambiamento in seguito a quanto successo. In questo modo se la messa alla prova avrà esito positivo, il reato contestato si estinguerà senza alcuna conseguenza penale per il minore.