Home Didattica Fedeli: la scuola in prima fila nel prevenire l’estremismo jihadista

Fedeli: la scuola in prima fila nel prevenire l’estremismo jihadista

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La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in  Commissione Affari costituzionali della Camera, ha  detto che per contrastare ogni tipo di radicalizzazione “serve un contesto culturale positivo, aperto, rispettoso, e capace anche di far crescere le speranze. Perché ogni speranza che aiutiamo a crescere contribuisce a rendere più difficile l’attecchire dell’estremismo e delle radicalizzazioni di ogni tipo”.

Secondo la ministra, la scuola sta facendo la sua parte sul fronte della prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista ed è pronta a continuare a collaborare attivamente.

In quest’ottica Fedeli ha illustrato quello che il Miur ha già fatto per le periferie e le nuove generazioni dell’immigrazione, a cominciare dalla creazione di corsi o laboratori per l’insegnamento della lingua italiana in orario scolastico e un sostegno linguistico in orario extra scolastico (170 progetti realizzati). Perché  la insufficiente conoscenza della lingua italiana “è un potenziale fattore di emarginazione e discriminazione”.

 

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Sono più di 2000 le scuole che superano la percentuale del 30% di alunni stranieri, e più di 500 quelle che superano la percentuale del 50%.

E non è un caso che tra gli obiettivi indicati dal Miur ci sia anche quello di introdurre una maggiore conoscenza delle dottrine religiose nel corpo docente.

Tra le misure messe in campo, la ministra ha ricordato “La scuola al centro”, un programma di contrasto alla dispersione scolastica e per l’inclusione sociale, per consentire l’apertura estiva delle scuole a Milano, Roma, Napoli e Palermo, con particolare attenzione alle periferie; l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale; il progetto biennale (2016-2017) “L’Europa inizia a Lampedusa” rivolto agli studenti italiani ed europei delle scuole Superiori.

Ma anche le azioni per un uso consapevole della rete, che agiscono anche come fattore di contrasto all’hatespeech.

Ultimo intervento in termini temporali l’avviso quadro del Pon 2014-2020 lanciato proprio ieri: 830 milioni di euro per 10 azioni, con 10 Avvisi mirati che permetteranno a scuole, studenti e famiglie di presentare progetti per le competenze di base, per la cittadinanza globale, per l’alternanza scuola-lavoro permettendo così alle scuole di agire concretamente, anche restando aperte di pomeriggio, contro la dispersione e la povertà educativa.