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Finanziaria: percorso in salita per gli articoli sulla scuola

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Si fa tortuoso, e non poco, il percorso dei 4 articoli della legge finanziaria dedicati alla scuola.
In Commissione Bilancio numerosi emendamenti presentati dalla maggioranza di Governo sono stati respinti per mancanza di copertura finanziaria.
Ma la bocciatura più pesante è quella che riguarda la proposta avanzata dalla VII Commissione (Istruzione e Cultura) relativa all’art. 67 sulla cosiddetta “clausola di salvaguardia”.
In pratica è successo questo: la Commissione Istruzione aveva votato a larghissima maggioranza un emendamento con cui si cancellava l’art. 67 che stabilisce che i risparmi previsti dall’art. 66 (3 miliardi di euro in tre anni derivanti soprattutto dalla revisione degli organici) vanno verificati di anno in anno; in caso di mancato risparmio si provvederà a “tagliare” le spese ordinarie del Ministero, ovvero ad azzerare o quasi gli stanziamenti alle scuole.
Nella seduta del 30 ottobre la Commissione Bilancio ha respinto la proposta della Commissione Istruzione e dunque a questo punto i risparmi dovranno essere realizzati sul serio.
Nei giorni scorsi il Ministro Fioroni aveva annunciato che sarebbe stato il Governo stesso a ripresentare l’emendamento per la cancellazione della clausola di salvaguardia insieme con la proposta di portare a 40mila le assunzioni del personale ATA.
Ma adesso, lo stop che arriva dalla Commissione Bilancio rende tutto più difficile, soprattutto dopo che oggi, 31 ottobre, il viceministro dell’Economia Visco, in polemica con alcuni parlamentari delle Rosa nel Pugno che criticano pesantemente i tagli sulla scuola, ha detto che in alcuni settori della Pubblica Amministrazione (e nella scuola in particolare) si è ormai al capolinea.