Home Politica scolastica Flc-Cgil sostiene la LIP che prevede l’abolizione della dirigenza scolastica

Flc-Cgil sostiene la LIP che prevede l’abolizione della dirigenza scolastica

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Ci sono voluti quasi dieci anni, ma alla fine la Flc-Cgil si è convinta: la legge di iniziativa popolare va promossa e sostenuta: lontani i tempi in cui il segretario Enrico Panini, proprio in una intervista rilasciata alla nostra testata, dichiarava che non avrebbe sottoscritto la proposta, adesso il sindacato di Pantaleo è ormai orientato in senso esattamente contrario.
E’ probabile che sulla decisione dei vertici della Flc stia influendo anche l’imminente scadenza elettorale per il rinnovo delle RSU;il timore di perdere voti rispetto al sindacalismo di base che invece sostiene la LIP possa aver convinto Pantaleo ad uscire definitivamente allo scoperto, ma forse c’è anche il fatto che un’altra alternativa concreta al Piano della “Buona Scuola” di Renzi oggi non esiste.
Nell’estate del 2005 quando i “movimenti” erano al lavoro per contrastare la legge 53 voluta dalla Moratti e la sua applicazione il dibattito era tutto centrato su un punto: riformare in qualche modo la legge 53 o chiederne l’immediata abrogazione al futuro Governo?
Il Comitato per la Scuola della Repubblica e l’Associazione Rete Scuole non ebbero dubbi e si schierarono per l’ abrogazone senza se e senza ma buona parte della Cgil, il Cidi e lo stesso partito dei DS erano molto più tiepidi e quando nel 2005 arrivò il ministro Beppe Fioroni si capì subito che la linea del “cacciavite” (aggiustare e riparare quello che si poteva ma senza smantellare l’impianto della legge Moratti) avrebbe vinto. 
Adesso Pantaleo ha deciso di trarre il dado e passare il Rubicone.  Vedremo se riuscirà a mantenere la barra dritta perchè su alcuni temi sarà difficile mantenere compatto il sindacato. Come farà per esempio il segretario nazionale a far digerire a tutti quanto previsto sulla dirigenza scolastica che la LIP intende cancellare (è esplicitamente prevista l’abrogazione dell’articolo 25 del TU 165/2001) per tornare ai “capi di istituto” pre-esistenti al decreto legislativo 59 del 1998?