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Fondazione Agnelli: puntare sulla carriera dei prof

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La proposta nella sua formulazione originaria è (o, forse, era) di dare aumenti ai due terzi dei docenti in ciascuna scuola ogni tre anni. Un’idea sbagliata sia perché spinge esplicitamente coloro che non sono stati premiati a trasferirsi in una scuola dove vi sono insegnanti più scarsi,  e sia perché il premio retributivo appare di fatto sganciato da una prospettiva di progressione di carriera. Secondo Gavosto sarebbe opportuno abbandonare la sgangherata proposta della Buona Scuola per premiare, invece, gli insegnanti attraverso passaggi di carriera basati sul merito, chiaramente definiti e conseguibili attraverso regole certe e trasparenti.

Chi ha i numeri e si impegna può e deve aspirare a crescere non solo come retribuzione, ma anche come responsabilità, per cui l’articolazione di una carriera dei docenti ha, fra gli altri, il pregio di rendere la professione dell’insegnamento più attraente per giovani laureati di valore e, in generale, portare nella scuola persone desiderose di mettersi alla prova, mentre oggi la scuola rischia di attirare chi aspira prevalentemente al posto fisso.

I passaggi di carriera, accompagnati da un consistente aumento retributivo, devono riflettere non solo le capacità didattiche dei docenti, ma soprattutto la loro disponibilità a fornire un contributo significativo – di impegno e di tempo – a gestire con competenza le tante questioni organizzative da cui dipende il buon funzionamento di un istituto.

In questo modo, a differenza della proposta della Buona Scuola, si tende a creare in ciascuna scuola un nucleo stabile di persone capaci e motivate.

Idealmente, i passaggi di carriera andrebbero regolati da concorsi, sulla base di criteri nazionali uguali per tutti e con un limite numerico ai promossi: per accedere ai gradi superiori, il docente presenterà un proprio articolato portfolio professionale, in cui avrà un peso rilevante al giudizio dei presidi che l’hanno osservato all’opera nella propria scuola, e dovrà dimostrare le sue qualità didattiche e organizzative.

Dare una seria prospettiva di carriera ai docenti è, sottolinea il direttore della Fondazione Agnelli, il modo più robusto e stabile per premiarne il merito.