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Formazione obbligatoria di docenti e Ata sulla manovra di Heimlich: ok dei pediatri, Flc contraria

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Riprende nei prossimi giorni in Commissione Cultura del Senato l’esame della proposta di legge 641 in materia di formazione del personale docente e Ata della scuola dell’infanzia.
Per la verità la proposta di legge, presentata dalla senatrice del M5S Michela Montevecchi, è composta da un solo articolo e prevede che sia resa obbligatoria per il personale in servizio nelle scuole dell’infanzia una formazione adeguata sulle manovre di disostruzione, con particolare riferimento alla manovra di Heimlich, una particolare tecnica di primo soccorso che consente di rimuovere un’ostruzione delle vie aeree e risolvere così molti casi di soffocamento.

Le statistiche sul tema evidenziano che sono migliaia ogni anno i casi di soffocamento che vedono coinvolti i bambini; nei Paesi europei i casi sono almeno 50mila, 500 dei quali mortali (in Italia i bambini che muoiono per questa causa sono una cinquantina).

Il disegno di legge prevede una specifica modifica al decreto legislativo n. 59 del 2004, recante norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, e stabilisce che le modalità di attuazione della disposizione saranno definite entro 90 giorni con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro della salute.

In occasione dell’audizione svoltasi nei mesi scorsi la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ha espresso viva soddisfazione e interesse per la presentazione del disegno di legge che considerato adeguato a “sviluppare con maggiore incisività le politiche orientate alla prevenzione e al controllo degli incidenti in ambito scolastico con particolare riferimento al soffocamento da inalazione di corpo estraneo”.

Di tutt’altro avviso la Flc-Cgil ha già chiesto l’immediato ritiro del disegno di legge contestando fin da subito più di un aspetto della proposta, a partire da quella che viene considerata una vera e propria invasione di campo delle prerogative sindacali.
I sindacati – ha sottolineato la Flc nel corso dell’audizione – sono titolari di ben precise competenze in materia di formazione del personale, tema peraltro già ampiamente normato e sottoposto sia dalla legge sia dal contratto nazionale.
Ma ci sono altri due elementi che la Flc ha contestato: la mancanza di risorse finanziarie specifiche e la necessità di rivedere gli organici del personale Ata; in mancanza di misure specifiche in tale direzione, ogni iniziativa finalizzata ad attribuire ulteriori compiti al personale docente e Ata risulterebbe, secondo la Flc, del tutto velleitaria.