Home Attualità Gara dei banchi, M.I.: Stato finalmente investe su arredi

Gara dei banchi, M.I.: Stato finalmente investe su arredi

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Sembra procedere bene la tanto discussa gara europea per l’acquisto dei banchi monoposto.

Il Ministero infatti “esprime soddisfazione per l’esito della gara europea per i banchi monoposto comunicato questa sera dal Commissario straordinario di Governo. Un risultato ottenuto in tempi brevissimi e in condizioni di emergenza. Per la prima volta lo Stato investe massicciamente per rinnovare gli arredi scolastici, spesso obsoleti”.

Il M.I. ci tiene a ribadire che si tratta di “un intervento che va anche oltre lo stato di emergenza e che resterà alla scuola per gli anni a venire”.

Vacca (M5S): bando banchi andato a segno, risultato di cui andar fieri

Ben 11 contratti di affidamento a imprese per la maggior parte italiane. Ringraziamo il commissario Arcuri che ha condotto in porto con successo il bando per i nuovi banchi monoposto, una delle tante misure messe in campo per garantire il distanziamento a scuola all’inizio del nuovo anno scolastico”. Così Gianluca Vacca, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura alla Camera.

In poche settimane a partire da settembre – prosegue il deputato -, saranno sostituiti i vecchi banchi in base all’urgenza e studentesse e studenti avranno a disposizione strumenti utili anche per consentire una didattica innovativa e più efficace. Nei nostri istituti arriverà una quantità di banchi dieci volte superiore a quelli che di solito arrivano in un anno“.

Il governo e il ministero dell’Istruzione danno ancora una volta conferma del loro incessante impegno, con un nuovo importante risultato raggiunto. In una fase di emergenza globale e con tempi così stretti, è un risultato straordinario di cui l’intero Paese deve andare orgoglioso” conclude il deputato pentastellato.

Non solo banchi

Il Ministero ricorda poi che la macchina amministrativa è al lavoro a pieno regime, anche in questi giorni, per garantire la ripresa di settembre in presenza e in sicurezza.

Lo dimostra anche la stessa Ministra, che sulla propria pagina Facebook scrive: “Anche oggi sono al Ministero, al lavoro per la ripresa di settembre. Come me, in questi giorni, c’è tanto personale che sta operando in tutto il Paese per la ripartenza della scuola. Ringrazio ognuna di queste persone”.

Gilda: il Cruscotto della Ministra, mission impossible

Ma c’è chi non manca di ricordare i ritardi e le mancanze del Ministero.

Nel caldo ferragostano – scrive la Gilda Unams –  il personale delle oltre 8.000 scuole italiane è alle prese con le attività necessarie a far tornare in presenza e in sicurezza le studentesse e gli studenti in tutte le Istituzioni scolastiche dal mese di settembre.

Le difficoltà maggiori le scuole le stanno incontrando nel reperimento degli spazi che dovranno garantire il distanziamento e quindi la riduzione del numero di alunni per classe.

Purtroppo, nonostante le precoci dichiarazioni della ministra, che già il 26 giugno annunciava nel “Piano scuola 2020/2021” la predisposizione di “un cruscotto informativo” che “consentirà di poter definire il distanziamento e di rendere evidente i casi in cui gli spazi non risultino sufficienti” ad oggi, quando mancano 15 giorni alla ripresa delle attività didattiche, non abbiamo alcuna evidenza pubblica  del famoso “Cruscotto” e dei dati che alle scuole servirebbero per definire le misure di sicurezza”.

Al contrario registriamo – afferma Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti – che le scuole e gli Enti locali stanno procedendo in modo del tutto autonomo e lamentano i ritardi del ministero.

La Gilda ritiene che reperire gli spazi per contenere il numero degli alunni per classe sia assolutamente necessario se non si vuole ricorrere alla Didattica dell’emergenza, integrata o mista che dir si voglia”.

Siamo molto preoccupati – continua Di Meglio – da quanto emerge dagli atti ufficiali del ministero dell’istruzione dai quali risulta chiaro che le preoccupazioni dell’Amministrazione siano orientate alle scuole dell’infanzia e primaria, soprattutto per soddisfare le richieste dei genitori dei più piccoli, perché rivelano una concezione della scuola non come luogo di sapere, ma come centro di accoglienza e assistenza.

La ripresa delle lezioni in presenza dovrebbe essere garantita in tutti gli ordini di scuola e a tutte le studentesse e gli studenti senza alcuna ipotesi di didattica a distanza o mista, tranne che nel caso di un nuovo, non augurabile, lockdown”.