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Giannini: concorso epocale

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“Saranno prove innovative che tengono conto che gli aspiranti docenti che faranno il concorso sono tutti abilitati quindi abbiamo già avuto modo di verificare le loro competenze e conoscenze delle materie per cui si presentano. Quello che ci interessa è verificare come sanno insegnare, quindi sia nell’orale che nello scritto prevarrà la metodologia che ci consentirà di vedere se saranno dei buoni insegnanti”.

Così, con l’inizio delle prove scritte del concorsone della scuola, a Rainews 24 la ministra dell’Istruzione Stefania.

E siccome il desiderio di appendersi le medaglie al petto coglie tutti gli animi, la ministra ha continuato, dicendo: “Questo è storicamente il concorso più grande che la scuola italiana abbia mai organizzato. Finalmente si torna alla Costituzione dopo tantissimi anni in cui i concorsi erano stati bloccati. Ricordo che l’età media di questi aspiranti docenti è un po’ meno di 39 anni, avremo quindi un abbattimento dell’età media. Il concorso è triennale e i primi vincitori andranno in cattedra a settembre”.

 

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Quanto alle polemiche sull’abilitazione, Giannini ha ricordato che l’abilitazione “è un titolo fondamentale. Non è un caso – ha precisato – che il concorso lo abbiamo aperto agli insegnanti che avevano già preso questa patente per l’insegnamento. Tuttavia l’abilitazione non è il concorso. La cattedra si ottiene attraverso una selezione pubblica come previsto dalla Costituzione”.