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Graduatorie d’Istituto e TFA secondo ciclo, ancora una fumata nera

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È ormai passato pure il 12 maggio e degli annunciati decreti del Miur sull’indizione del secondo ciclo del Tfa e sull’aggiornamento delle graduatorie di istituto non si hanno notizie. Il primo, che dovrebbe mettere in “palio” oltre 29mila posti, di cui poco più di 22mila per l’insegnamento nelle scuole superiori ed il resto per il sostegno (ma di cui una parte dei sindacati non sentono il bisogno), era stato inizialmente annunciato per il 9 maggio. Poi un disguido tecnico ha convinto i dirigenti del Ministero a spostare la pubblicazione del bando al 12 maggio. Ma le cose non sono andate così: evidentemente deve esserci qualche problema (c’è chi sostiene non solo legato alla piattaforma informatica legata al portale del Miur) che ha fatto slittare ulteriormente l’uscita del bando.

Il secondo, a cui sono interessati mezzo milione di docenti precari, avrebbe invece dovuto vedere la “luce” il 10 maggio. I rumors colti dalla Tecnica della Scuola alla fine si sono dimostrati corretti. Non è da escludere che questa decisione possa rivelarsi un segnale di distensione verso i sindacati. I quali, dopo essere andati su tutte le furie per gli ultimi incontri, trasformatisi in informative di dati incompleti, hanno usato parole forti nei confronti dei dirigenti ministeriali per esprimere tutto il loro disappunto. Prima di lasciare Viale Trastevere, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto che almeno si aspettasse il termine della presentazione delle domande di inclusione nelle GaE (non era mai accaduto che i due aggiornamenti si accavallassero): quindi il 17 maggio. In tal caso, per l’avvio delle graduatorie d’Istituto bisognerebbe aspettare il prossimo week end.

Intanto i sindacati Confederali stanno verificando un’azione comune sui passi da intraprendere (si parla già di scendere in piazza sotto il Miur) per contrastare la scelta del Miur di rivedere in modo unilaterale la tabella di valutazione delle graduatorie degli 8.400 istituti italiani: uno dei punti più contestati, per i quali si prevede un numero cospicuo di ricorsi in tribunale, rimane la decisione di assegnare il “megabonus” ai ‘tieffini’. Anche loro sono però alla finestra: in attesa di vedere se la fumata sui due attesi bandi di Viale Trastevere diventi finalmente bianca.