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Graduatorie, sulla questione delle ‘code’ siamo alla disputa sindacale

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La mancanza di sintonia tra i sindacati non risparmia le graduatorie degli insegnanti precari, dove in base agli ultimi dati emessi dal Miur stazionerebbero 247.000 aspiranti docenti: le polemiche si sono riaccese a seguito dell’ordinanza n. 207/2010, attraverso cui il Consiglio di Stato ha di fatto sospeso, per un vizio di procedura, il commissariamento del Miur per non aver inserito nelle nuove graduatorie i supplenti ricorrenti, come indicato dal Tar del Lazio, con il sistema del ‘pettine’ anziché in coda.
Alla sentenza del Cds ha fatto seguito, immediata, la soddisfazione dell’Anief, a cui si sono rivolti una buona fetta dei prof non rassegnati a stazionare in fondo alle graduatorie. Dopo le parole del leader degli educatori in formazione, Marcello Pacifico, secondo cui “ancora una volta la giustizia dà ragione alla condotta di un sindacato che vuole soltanto il rispetto di quelle regole che ogni giorno vogliamo insegnare ai nostri studenti: il merito, il lavoro, la professionalità”, giungono ora le dichiarazioni della Gilda di Venezia e che verosimilmente, conoscendo la posizione del coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, coincide con la linea di tutto il sindacato autonomo: secondo la sezione veneta della Gilda sarebbe sconcertante che “per un semplice errore di notifica dell’Avvocatura dello Stato si rischia di far saltare tutte le graduatorie in un momento cruciale dell’anno scolastico”.
A differenza dell’Anief, che tutela in via quasi del tutto esclusiva aspiranti docenti abilitati nelle ultime sessioni delle Ssis, la Gilda ritiene opportuno tutelare i diritti dei precari di vecchia data: per questo motivo, dopo che nei mesi scorsi aveva patrocinato un controricorso sulla questione di giurisdizione, oggi ribadisce la propria posizione avversa all’inserimento a ‘pettine’, che lederebbe “i diritti di chi è già in graduatoria provinciale e ha fatto una scelta di vita lavorativa ancora anni fa”. E che ora “rischia di vedersi sorpassato in graduatoria dagli ultimi venuti”. Per la Gilda sarebbe quindi opportuno attuare “un provvedimento urgente da parte del Governo per evitare il caos più totale negli uffici scolastici di tutta Italia”.
La ‘partita’ rimane però aperta. Fonti interne al Miur avrebbero anche ammesso che stavolta, visti anche i tempi davvero stretti per presentare e attendere l’esito di ulteriori ricorsi, vi sono delle reali possibilità che i 5.000 ricorrenti dell’Anief abbandonino le code per essere collocati nelle province richieste in base al punteggio originario. La Gilda di Venezia è consapevole del pericolo. E per questo spiega che qualora “si dovessero rifare tutte le graduatorie invitiamo i docenti che sono direttamente lesi dalle modifiche a rivolgersi alle nostre sedi”. L’impressione è che, comunque vada, la disputa tra i precari è solo all’inizio.