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I conti della serva

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Nella sedicente “buona scuola”, concepita dalla geminata e larga intesa tra il PdC e del Ministro Miur (e con il ministro Mef in qualità di convitato di pietra per assicurare la stabilità ai “mercati”, ma non certo ai cittadini che svolgono onestamente il loro lavoro), i cosiddetti scatti di merito varrebbero ca. 60 euro al mese. Dal 2018. Quindi, a regime nel 2021. Si adopera il condizionale perché è lo stesso modo verbale impiegato dai fantasiosi redattori del documento governativo. Bene.

Questa sinistra concezione “gioca sporco”. Perché, ormai è chiaro e lampante, i cosiddetti scatti di merito, oltre a scatenare un effetto che decrementa i livelli degli scatti di anzianità, (riconosciuti in tutti i sistemi educativi europei), rappresentano anche un dispositivo disciplinare, ipocritamente dissimulato. Una cialtronesca involuzione che snaturerebbe la scuola da comunità educativa fondata sulla cooperazione, a tragicomica parodia di una piazza borsistica, centro irradiante tensioni performative e competitive. La clientela, promossa. La relazione, bocciata.

Nella patria del falso in bilancio. Ma, facciamo “due conti della serva”. 60 euro al mese sono 2 euro al giorno. Cioè, un caffè di cicoria e un croissant scongelato, in quanto importato dalla Cina. A due insegnanti su tre, naturalmente. Ma per “preparare” il cd scatto di merito occorrono tre anni di composizione della tessera a punti, tra crediti formativi, professionali e didattici; e non si dimentichi di affittare/comprare un sobrio container per accogliere sterile bavetta, indispensabile alla lubrificazione delle ghiandole salivari, sempre “in agitazione” negli ambienti scolastici.

Ora, si provi a cambiare prospettiva: si potrebbe ipotizzare per i tre “anni lavorativi”, al fine di organizzare il cd scatto di merito, un tempo di ca. 750 giorni; quindi i 60 euro sarebbero parametrati a 00,8 centesimi di euro al giorno…Come facilmente si intuisce, è una quota che si allinea all’efficacia e all’efficienza dell’operato dell’insegnante, alla sua “professionalità”. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Allora, una molto, ma molto ingenua proposta: se i cd scatti di merito dovessero essere mai attuati, un modo per scardinarli potrebbe essere quello di esercitare una totale disobbedienza civile: cioè semplicemente non “scattare”, in modo da restituire questo insulto agli autori della turlupinatura zuccherosa in formato “buona scuola”.

La domanda è: le e gli insegnanti, quelle/i già di ruolo, e le/i 20/40.000 prossime/i stabilizzate/i, saranno capaci di tale gesto di (stra)ordinaria dignità, personale e “professionale” ?