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I precari del bolognese in sciopero della fame

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I Pas, “i nuovi” percorsi abilitanti speciali, sono nel mirino di migliaia di precari ma anche dei tantissimi studenti delle facoltà di Scienze della formazione, perché con essi si materializza l’ennesima battaglia fatta di provvedimenti tampone, toppe e sovrapposizioni di decisioni di più governi.

Dicono i portavoce del comitato bolognese sostenuto dai Cobas: “Molti insegnanti, non solo precari, hanno aderito all’iniziativa” e in modo particolare dopo il parere del Consiglio di Stato su numerosi ricorsi recapitati al presidente della Repubblica.
“Parere importantissimo – ma purtroppo non vincolante – secondo il quale gli insegnanti in possesso di diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002 risultano già abilitati “ex lege”. Dice la Flc-Cgil dell’Emilia Romagna.
“Come sindacato stiamo rincorrendo letteralmente gli atenei, perché la formazione stabilita dai Pas, sarebbe in capo a loro. Ma, come si sa, le università sono autonome e prendono decisioni in tal senso”
“Il nostro punto di vista è chiaro: questi insegnanti dotati di fatto già di abilitazione devono essere inseriti nella graduatoria relativa perché è inutile che seguano i Pas; seconda cosa, questi corsi non potranno in alcun modo interferire con l’insegnamento, dovranno essere organizzati in orario extra-lavorativo, perché non si può pensare che anche un solo docente si licenzi per poterli frequentare, sennò partiranno le diffide”.

Lo sciopero della fame, come forma di protesta, è stato adottato già tre anni fa, sempre a partire dalla scuola primaria, per contestare i famigerati tagli dell’allora ministro Maristella Gelmini.