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I premier degli schieramenti minori: “priorità alla scuola”

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Redditi, casa, scuola, ricerca, ma soprattutto i valori per la persona, uomo, famiglia e il rispetto per la vita. Questi i punti di forza dell’Unione di Centro, che presenta come candidato premier  Pierferdinando Casini.

Per quanto riguarda il paragrafo “Scuola, università, ricerca”, il programma dell’UDC prevede “maggiori investimenti nella scuola pubblica e rialzo degli investimenti nella ricerca dall’1,2% attuale almeno all’1,8% del Pil”. Ed ancora. “Destinare poi una parte dei finanziamenti, variabile fra il 10% e il 15% ai giovani ricercatori per fare emergere i nuovi talenti. Anche i privati devono essere favoriti nell’eventuale contributo alla ricerca con una detassazione dell’investimento, parallelamente a un maggior coinvolgimento delle banche. Per quanto riguarda l’università, la proposta è quella di bloccare l’istituzione di nuovi atenei, potenziando le strutture esistenti sul modello dei campus americani”.
Nel paragrafo del programma relativo alla “detassazione selettiva”, l’UDC ha inserito nel programma elettorale “la deduzione delle spese per asili nido, per le  scuole materne ed i libri scolastici”
Anche tra le priorità della Sinistra Arcobaleno, che presenta candidato premier Fausto Bertinotti, c’è la scuola. Il 12esimo punto dei 14 del programma completo è dedicato a “Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro”. Si legge infatti: “laicità della scuola pubblica, scuole private libere ma senza oneri per lo Stato. Generalizzare la scuola dell’infanzia, estendere il tempo pieno e prolungato, innalzare l’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; valorizzare il ruolo dell’insegnante. Aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, per raggiungere la media dei paesi Ocse; rinnovare il sistema università e ricerca con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno fino al 2013; estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio”.
La Destra di Francesco Storace, che presenta candidato premier Daniela Santanchè,  propone la quarta “I” di “Identità” (le tre berlusconiane erano Inglese, Internet e Impresa).
“Ridare fiducia al corpo docente nelle scuole di ogni ordine e grado, premiando chi più si impegna e merita, al fine di gratificare maggiormente chi occupa un ruolo così delicato come l’insegnamento e migliorare gli standard scolastici.
“Se uno slogan fortunato del passato prevedeva le 3 “i” di inglese, internet e impresa come elementi centrali di un ragionamento modernizzatore per la scuola italiana, noi crediamo che vada oggi invece posto l’accento su una quarta “i”, quella di “Identità” che deve tornare orgogliosamente nei programmi scolastici e che non può più venir annientata dalla cultura post-sessantottina che vuole educare i nostri figli come individui sradicati, cosmopoliti e privi della conoscenza della propria storia e della propria memoria (autentiche basi su cui costruire con successo il proprio futuro) senza capacità critica, in una scuola massificata che continua a rifiutare il merito come primo ed essenziale elemento di selezione e avanzamento negli studi. Identità: a maggior ragione ribadiamo questo nostro pensiero nel momento in cui sempre più sono compagni di classe degli studenti italiani migliaia di immigrati e i loro figli”.
Scrivono ancora i responsabili della Destra: “Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà all’insegnamento del Corano o di qualsivoglia altra Religione diversa da quella Cattolica nelle scuole statali e crediamo sia invece doveroso introdurre l’obbligo di studiare la cultura e la civiltà giuridica del nostro Paese proprio al fine di non creare sacche di emarginazione tra gli studenti di culture e religioni diverse Proponiamo l’abolizione dei test di ingresso all’Università: i criteri di selezione dei “capaci e meritevoli” devono avvenire principalmente attraverso la valutazione del curriculum studiorum”. 
L’istruzione e la cultura sono presenti anche nel programma dell’Unione Democratica per i Consumatori con candidato premier Bruno De Vita “Restituire dignità al sistema scolastico formativo ed al corpo docente. Modificare la disciplina in materia di accesso ai corsi universitari (numero chiuso). Prevedere percorsi formativi specifici fra aziende ed università. Investire nella ricerca”.
Per il Partito Socialista di Enrico Boselli è necessaria “una Scuola Pubblica di qualità, riformata sulle esigenze della società della conoscenza, è una condizione irrinunciabile per garantire a tutti la possibilità di costruirsi il proprio futuro. Occorre difendere la scuola pubblica perché soltanto lo Stato deve garantire pari opportunità per tutti. Non deve esistere una scuola per i poveri ed una per i ricchi. Le scuole private devono essere libere, ma non possono pretendere di essere finanziate dallo Stato”.
Per il candidato premier Boselli, “la scuola e l’università sono l’investimento più importante per il futuro di tutti. Gli insegnanti devono poter avere uno stipendio più adeguato ed un continuo aggiornamento professionale. Gli studenti devono poter contare sul reale diritto allo studio, attraverso nuove residenze scolastiche universitarie e borse di studio, un Pc per ciascuno dalla medie al liceo”.

I socialisti sono “contro il finanziamento di scuole per ogni fede religiosa, per ogni etnia o nazionalità” e agli italiani all’estero promettono anche “il  riconoscimento ufficiale di titoli di studio conseguiti nei paesi di residenza”.