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IA a scuola, Alberto Angela: “Non sono pessimista, è uno strumento come Wikipedia. La cultura non è nozionismo”

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“Una trasmissione di Alberto Angela è meglio di una lezione a scuola”: fioccano commenti di questo tenore ogni volta che il grande divulgatore presenta un suo nuovo speciale in televisione. Il figlio del compianto Piero, intervistato a La Stampa, ha avuto modo di parlare di cultura e del ruolo di televisione e scuola.

“Chi paga il canone ha diritto ad avere la cultura a casa”

Di recente Angela ha presentato una puntata sul caso Hiroshima. “Una grande lezione di storia da far vedere nelle scuole”, l’ha definita. “Molte nostre puntate vengono viste a scuola generando una sorta di biblioteca della conoscenza che va dal mondo dei greci all’esplorazione spaziale”.

“La cultura non è mero nozionismo: è uno sguardo sul mondo, che ti consente di capire i cambiamenti e individuare quali proposte, anche politiche, sono più coerenti di altre. Per questo sono felice che la Rai programmi la divulgazione in prima serata: chi paga il canone ha il diritto di avere la cultura a casa”, ha aggiunto.

Angela ha anche commentato l’ingresso dell’IA nello studio e nel mondo della scuola: “Non sono così pessimista. L’AI è uno strumento, esattamente come in passato lo era l’enciclopedia britannica o, più di recente, Wikipedia. Lo scarto è solo il livello di sofisticazione. Se usata bene l’AI può essere al servizio del sapere, permettendoci di avere più tempo per l’approfondimento. L’importante è che non soppianti la voglia di scoprire il mondo”.

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